Precari

Docenti idonei e precari unitevi: 8 concorsi in 4 anni non sono bastati a stroncare la supplentite. Lo sfogo di Manuela Pascarella (Flc-Cgil)

“Nella scuola abbiamo avuto più di otto concorsi negli ultimi quattro anni: lo straordinario 2020, l’ordinario 2020, due concorsi Stem, lo straordinario bis, il concorso Pnrr, contemporaneamente le assunzioni su posti comuni e di sostegno da graduatorie. Non si contano più. Eppure, siamo ancora inchiodati ad oltre 160mila supplenti annuali. Come siamo ancora inchiodati a non riuscire a dare le immissioni in ruolo prefissate, come accade ogni estate, con decine di migliaia di cattedre vacanti che continuano a condannare l’inizio della scuola a una condizione di illegalità per i lavoratori e per gli alunni”. Lo ha detto il 27 settembre a Roma, davanti all’Usr, Manuela Pascarella, della segretaria nazionale della Flc-Cgil: ad ascoltarla c’erano alcune centinaia di docenti precari risultati idonei al concorso Pnrr senza però ritrovarsi nulla in mano. Rivolgendosi a loro, Pascarella ha detto che ci sono dei precedenti che fanno ben sperare: “Ci hanno convinto che le lotte non pagano, però vi posso dire una cosa: questo film l’abbiamo già visto anche con i colleghi del concorso 2020”.

Rivolgendosi agli idonei del concorso Pnrr 2023, Pascarella ha detto che ci sono dei precedenti che fanno ben sperare. “Ci hanno convinto – ha spiegato – che le lotte non pagano, però vi posso dire una cosa: questo film l’abbiamo già visto anche con i colleghi del concorso 2020, perchè anche in quel caso si era partito da una situazione dove originariamente non era previsto l’inserimento in graduatoria degli idonei ma poi attraverso delle iniziative e mobilitazioni, devo dire anche onestamente partecipate un po’ a fasi alterne, però con l’insistenza prima è stata fatta la norma che ha previsto l’inserimento in graduatoria e poi la trasformazione delle graduatorie ad esaurimento”.

“Anche per quei colleghi docenti si tratta di una vittoria a metà, perché hanno subìto la decisione di andare in coda rispetto al concorso Pnrr 2023. Però questa vicenda ci apre gli occhi: i lavoratori devono stare uniti”, ha concluso la sindacalista Flc-Cgil.

Alessandro Giuliani

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