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Docenti idonei, il Governo apre alle assunzioni in ruolo dei primi: ai sindacati non basta, per Pittoni (Lega) è solo l’inizio

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April 01, 2025

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Viene giudicato come un importante passo avanti, ma non decisivo, il punto del decreto legge che introduce una riforma del sistema di reclutamento dei docenti previsto dal Pnrr, dopo un confronto con la Commissione europea sulla base dell’analisi dei primi due anni di applicazione del nuovo sistema: la novità più importante, a seguito della decisione presa dal Governo Meloni, è che i candidati idonei dei concorsi Pnrr verranno utilizzati per coprire le cattedre rimaste vacanti, integrando le graduatorie di merito dove sono collocati i docenti che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo nelle prove concorsuali, fino a coprire il 30% dei posti messi a bando.

Si produrrà anche un elenco generale per la copertura delle cattedre vacanti, al quale potranno accedere tutti i docenti che hanno superato un concorso dal 2020, oltre agli idonei dei concorsi Pnrr oltre la quota del 30%, con la possibilità di essere immessi in ruolo anche in regioni diverse da quella di svolgimento del concorso.

Se per il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, si tratta di “un passo decisivo per garantire la copertura completa delle cattedre con docenti competenti e stabili”, riducendo “al minimo il ricorso alle supplenze e aumentando al contempo la stabilità del sistema scolastico”, decisamente più cauti si dicono i sindacati.

Secondo il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, “si tratta di un timido primo passo che risponde ad una nostra rivendicazione. Però non basta”, perché occorre “utilizzare le intere graduatorie – e non solo parte di esse – prevedendo lo scorrimento di tutti gli idonei con riferimento a tutti i concorsi, straordinario e ordinario 2020 compresi”.

“Abbiamo seminato per un anno e adesso sembra essere premiata la nostra costanza, perché è arrivato il momento della raccolta”, ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacalista autonomo ha detto che quella presa è “una prima soluzione al problema della mancanza di considerazione da parte dello Stato verso chi ha dimostrato con titoli ed esami superati di avere tutte le carte in regola per insegnare da immesso in ruolo nelle nostre scuole pubbliche. È arrivato il momento di valorizzare questi docenti, ancora di più perché le cattedre vacanti e disponibili dove collocarli sono tantissime. Riteniamo importante avere dato seguito a questa nostra esplicita richiesta, portata avanti a suon di emendamenti e ricorsi”, ha concluso Pacifico.

Anche per il responsabile del dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, non sembra trattarsi di un punto di arrivo.

Su queste assunzioni, ha detto l’ex presidente della Commissione Cultura del Senato, “da tempo ci lavoravamo con la task force Pnrr della Commissione europea” e adesso “col nuovo decreto Scuola torna la possibilità dell’assunzione a tempo indeterminato degli idonei nei concorsi per docenti. Siamo, comunque, solo all’inizio di un percorso che punta a snellire le procedure e garantire maggiore flessibilità nella copertura dei posti vacanti”.

Secondo Pittoni, “in particolare, se resterà invariato l’obiettivo delle 70mila assunzioni legate al Pnrr, non potrà che avvantaggiarsene chi è nelle varie graduatorie di merito”.