Tra i docenti di un Istituto Comprensivo della città di Cosenza, serpeggia la preoccupazione di una procedura sanitaria molto dubbia per la gestione della quarantena obbligatoria di alcuni docenti di studenti risultati positivi al Covid-19. Questi docenti piuttosto che stare a casa in quarantena obbligatoria, come è stato per tutti i compagni dello studente positivo, sono stati chiamati a scuola per fare Didattica a distanza e supplenze in presenza.
Se uno studente risulta essere positivo a seguito della segnalazione della scuola, allora per il soggetto sarà disposto l’immediato isolamento per 14 giorni, anche per i compagni di classe sarà disposta l’immediata quarantena per 14 giorni con sorveglianza passiva da parte del Dipartimento di Prevenzione della quarantena oppure 10 giorni con tampone tra il quarto e settimo giorno del periodo di isolamento preventivo. I docenti e tutti gli operatori scolastici, sulla base del tracciamento disposto dalla scuola, potranno trovarsi nella condizione di avere avuto un contatto stretto oppure casuale con il soggetto postivo. Nel caso di un contatto stretto, come potrebbe essere quello di un docente che entra in classe ogni giorno, scatta una quarantena obbligatoria di 14 giorni senza tampone oppure, come accade per i compagni di classe dello studente positivo, una quarantena ridotta a 10 giorni dopo la quale, con tampone negativo e in mancanza di sintomaticità, potrà essere previsto il rientro a scuola.
Nel caso di contatto casuale del docente con il soggetto positivo scatta un tampone tra il quarto e il settimo giorno e, in caso negatività e in mancanza di sintomaticità sarà possibile adottare la cosiddetta quarantena attiva per consentire il rientro a scuola del docente ma con sorveglianza attiva sempre per 14 giorni.
Esistono dei casi in cui lo studente rileva la sua positività fuori dall’ambito scolastico e la situazione è tale da potere escludere, per le assenze dello studente da scuola, il coinvolgimento dei compagni e dei docenti.
Dobbiamo anche rilevare che le Aziende Sanitarie Provinciali agiscono difformemente da Regione a Regione, ma addirittura da provincia a provincia. Tale difformità sta generando perplessità e in alcuni casi, in riferimento alla scuola, famiglie, studenti e operatori scolastici non si sentono sempre tutelati e al riparo da rischi di contagio.
Il caso della scuola della scuola calabrese, in cui i docenti di una classe messa in quarantena per la positività di uno studente, sono stati chiamati a scuola per svolgere didattica a distanza e a fare supplenze in presenza, rappresenterebbe una grave violazione dei protocolli di sicurezza.
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