Al termine della quarantena o di un isolamento precauzionale per il Covid-19, il docente è tenuto a fare il tampone per rientrare a scuola: se negativo può tornare a scuola. La norma dice che altrimenti occorre attendere che si esauriscano i canonici 21 giorni dall’accertamento del contagio. Venerdì 20 novembre a decidere di non sottoporsi ai tamponi – disertando i programmati i tamponi nei drive in – sono stati 21 maestri su 27 di una scuola primaria di Aosta: sei classi su undici non hanno così potuto svolgere lezione in presenza. Le lezioni ripartiranno in ogni caso martedì 23 novembre, anche senza in tamponi, con l’esaurimento della quarantena.
“Gli insegnanti non mi hanno spiegato il motivo del rifiuto al tampone, ho ricevuto solo qualche email ieri sera, a scuola chiusa, in cui mi si comunicava l’assenza”, ha riferito all’Ansa la dirigente scolastica dell’istituto di Aosta.
I docenti dovranno probabilmente spiegare a qualcun altro i motivi del diniego ad attuare il tampone: sabato 21 novembre è stata resa pubblica la notizia che la procura di Aosta ha aperto un fascicolo modello 45 (per atti non costituenti notizia di reato) sulla mancata riapertura – dopo un periodo di quarantena – di una parte della scuola primaria del capoluogo regionale, proprio a causa dall’assenza di 21 insegnanti su 27 che non si sono sottoposti al previsto tampone per il Covid-19.
Nei prossimi giorni gli inquirenti svolgeranno accertamenti per valutare l’accaduto.
Il fascicolo è stato aperto dopo un esposto presentato dalla Regione Valle d’Aosta “per accertare – ha dichiarato in una nota diffusa venerdì l’assessore regionale all’Istruzione, Luciano Caveri – eventuali responsabilità per quanto avvenuto. La scuola è e resta, in particolar modo nel pieno di una pandemia che obbliga tutti al senso di responsabilità, un servizio pubblico essenziale”.
“La normativa vigente – hanno fatto sapere Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt école e Snals della Valle d’Aosta – prevede che gli insegnanti possono scegliere tra sottoporsi al tampone o attendere il compimento della quarantena senza sottoporsi al test, prima di riprendere il servizio in presenza. Pertanto, l’assenza degli insegnanti in presenza, questa mattina, rispondeva a una fattispecie prevista dalla legge e gli stessi hanno espletato il proprio servizio tramite didattica a distanza, garantendo il pubblico servizio”.
I sindacati hanno chiesto comunque che “sia fatta chiarezza su quanto avvenuto, anche per quanto riguarda eventuali comportamenti non previsti dalla legge e le conseguenti responsabilità”.
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