Questo è un periodo particolare per i Dirigenti scolastici che vogliono preparare al meglio l’avvio dell’anno scolastico 2019/2020. Dopo la mobilità territoriale e professionale del 24 giugno 2019, che avrà un’ulteriore coda con la mobilità annuale (utilizzazioni e assegnazioni provvisorie), i Dirigenti scolastici stanno già formando le classi e assegnando, per ogni singola disciplina, i relativi docenti.
È utile sapere che i criteri generali per l’assegnazione dei docenti alle classi sono indicati dagli organi collegiali di una scuola e il Dirigente scolastico è chiamato a fare le sue scelte tenendo conto della delibera del Consiglio di Istituto e del parere del Collegio docenti.
Ai sensi dell’art.10, comma 4, del d.lgs. 297/94 il Consiglio di Circolo o di Istituto indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione ad esse dei singoli docenti , e che, ai sensi dell’art.7, comma 2 lettera b), del d.lgs. 297/94 il Collegio dei docenti formula proposte al direttore didattico o al preside per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Circolo o d’Istituto.
Tra i criteri generali c’è sempre e comunque la continuità didattica del docente riferita all’insegnamento curricolare nella classe, ma ci potrebbe anche essere, come ormai capita sempre più spesso, un criterio riferito al profilo professionale del docente e all’armonizzazione del Consiglio di classe in riferimento a competenze disciplinari, informatiche, linguistiche, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo relazionali. Ogni criterio è indicativo e applicabile nelle vie generali, fatta eccezione se c’è una motivazione di incompatibilità che il Dirigente scolastico ha il dovere di segnalare. In buona sostanza i criteri di assegnazione alle classi rappresentano una sorta di linea guida per le scelte dirigenziali, tuttavia il Dirigente scolastico, sotto la propria responsabilità e con le debite motivazioni, potrebbe discostarsene e fare scelte diverse. Il docente, qualora avesse da eccepire sulla scelta operata dal Dirigente scolastico in fase di assegnazione alle classi, può reclamare e nei casi più estremi ricorrere al giudice del lavoro per chiedere l’annullamento della medesima assegnazione.
La formazione di un Consiglio di classe non è cosa facile e molto spesso crea malanimi e scontentezza tra il corpo docente di una scuola. Ogni anno nelle scuole italiane, nei primi giorni di settembre, quando il docente riceve la comunicazione ufficiale dell’assegnazione delle classi, si generano molte polemiche per le scelte fatte dal dirigente, rispetto le aspettative di ogni singolo docente.
Una delle paure che circola tra i docenti è quella di essere assegnato su potenziamento perdendo tutta la continuità didattica all’interno delle classi, oppure di essere assegnato in parte su potenziamento e in parte sulle classi. Bisogna sapere che anche l’assegnazione su potenziamento dovrebbe essere effettuata basandosi sui criteri generali deliberati dal Consiglio di Istituto e dalle proposte formulate dal Collegio dei docenti.
Sono poche le scuole in cui gli organi collegiali hanno deciso dei criteri generali e delle relative proposte che riguardino in modo particolare l’assegnazione sul posto di potenziamento.
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