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Docenti incompatibili con l’insegnamento, l’appello: sottoponiamoli tutti a visita periodica

In Italia ci sono quasi un milione di docenti ed andrebbero tutti sottoposti periodicamente a visita di compatibilità per insegnare agli alunni.

A chiederlo, il 3 febbraio, è stato Angelo Pisani, presidente dell’associazione Noi Consumatori, legale della famiglia della studentessa campana, all’epoca dei fatti minorenne, che ha denunciato il suo docente di italiano per stalking, ricevendo oltre 600 sms e 700 telefonate ricevuti di giorno e di notte nel giro di pochi mesi.

Occorre sottoporre i docenti a visite psicologiche periodiche, per evitare episodi di violenza e maltrattamenti nelle scuole“, ha detto il legale della ragazza, che alla fine ha anche manifestato intenti suicidi e atti di autolesionismo.

La vicenda, riferisce il legale, è andata avanti per oltre un anno. Il padre della giovane ha anche inviato una lettera aperta al ministro dell’Istruzione.

Nelle scorse settimane il gip del Tribunale di Napoli ha disposto nei confronti dell’uomo, che ancora insegna nella stessa scuola media, un divieto di avvicinamento a non meno di mille metri dai luoghi frequentati dalla ragazza ora al liceo.

 

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Dopo le misure cautelari, il magistrato che sta indagando, il quale aveva chiesto l’arresto dell’uomo, ha inoltrato una istanza con la quale chiede al giudice un incidente probatorio per l’accertamento delle prove.

Il legale sostiene, chiedendo una visita periodica a chi va in cattedra, di “non voler criminalizzare la categoria, ma solo stanare le mele marce che scaricano le loro nevrosi sui loro studenti“.

Non è la prima volta che un caso isolato o davvero marginale tra i docenti provoca una reazione così elevata, sino a chiedere il coinvolgimento di tutto il corpo insegnanti. E come le altre volte, si prevedono reazioni, non certo positive e accoglienti.

Anche perché le mele “marce”, per dirla con il legale di Noi Consumatori, possono essere individuate direttamente attraverso il lavoro quotidiano. Che vale molto di più di una visita medica di pochi minuti, durante la quale, tranne i casi eclatanti, sarebbe comunque difficile individuare la patologia del docente.

Alessandro Giuliani

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