Categorie: Generico

Docenti Irc: se vanno in esubero, cambiano materia

I docenti di religione, che hanno ottenuto l’immissione in ruolo, se andranno in esubero potranno chiedere di cambiare materia. A patto che siano in possesso delle relative abilitazioni.
E’ quanto dispone l’articolo 4, comma 3, della legge 186/2003 – Norme sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado – pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 170, del 24 luglio 2003.
La legge, che ha disposto l’immissione in ruolo dei docenti di religione sul 70% dei posti funzionanti prevede , dunque, una scappatoia per evitare il licenziamento, consentendo agli Irc di accedere alla mobilità professionale, sia per quanto riguarda i passaggi di ruolo (da un ordine di scuola all’altro, con o senza cambio di materia di insegnamento) sia per quanto riguarda i passaggi di cattedra (da una classe di concorso all’altra nello stesso ordine o grado di scuola).
Fermo restando che, qualora il docente in esubero risultasse comunque incollocabile, potrebbe tentare la carta della mobilità intercompartimentale (art. 33 del decreto legislativo n. 165/2001).
Se nemmeno quest’opzione dovesse funzionare, il docente sarà collocato in disponibilità per due anni a stipendio ridotto e poi scatterà il licenziamento (art. 34 del decreto legislativo n. 165/2001).
Si tratta, peraltro, di ipotesi meramente astratte. L’esubero dei docenti di religione, infatti, potrebbe intervenire solo ed escusivamente nel caso in cui anche il 30% dei posti destinati ai supplenti dovesse scomparire. Cosa molto difficile a verificarsi, nonostante il drastico calo delle scelte dell’ora di religione da parte di alunni e famiglie.
Ciò nonostante, la disciplina del trattamento degli esuberi degli Irc preoccupa non poco il Cip (comitato insegnanti precari).Secondo Gianfranco Pignatelli, presidente del sodalizio : "il placet diocesano (l’idoneità all’insegnamento n.d.r.) potrebbe essere anche revocato, e a discrezione del vescovo, creando, di fatto, un sistema di reclutamento alternativo".
In buona sostanza, dunque, il rischio è che il docente di religione, assunto tramite procedure assai diverse rispetto ai docenti delle altre materie, possa usufruire di una sorta di doppio canale di reclutamento: il primo, gestito più o meno direttamnte dalla Curia vescovile (dalla quale dipende il rilascio e l’eventuale revoca dell’idoneità all’insegnamento e l’assegnazione della sede) e il secondo, ope legis, tramite l’accesso alla mobilità professionale.
Resta il fatto, però, che per accedere alla mobilità professionale è necessario che il docente sia in possesso delle relative abilitazioni.
 
 
Adalberto Reggiani

Articoli recenti

Rischi elevatissimi dall’IA nei confronti dell’abuso sui minori

Secondo i più recenti dati Unicef, nel mondo 90 milioni tra ragazzi e ragazze hanno…

19/11/2024

Ucraina, dopo mille giorni di guerra 2.406 bimbi uccisi o feriti

Sarebbero 2.406 i bambini uccisi o feriti dall'escalation della guerra in Ucraina, in circa 1.000…

19/11/2024

Buffon e la depressione: “Avevo il complesso di non avere il diploma, me ne procurarono uno falso. Un’ingenuità”

Il portiere campione del mondo del 2006 Gianluigi Buffon, 46 anni, ha rilasciato un'intervista a…

19/11/2024

Passweb, competenza delle scuole? Cosa dice il Ministero? Risponde l’esperta

Dalle ore 12 del 14 novembre, e fino al 13 dicembre saranno aperte le funzioni per la…

19/11/2024

Stefano De Martino: “Non vizio mio figlio, se mi chiede qualcosa lo faccio aspettare, le cose non si ottengono schioccando le dita”

Stefano De Martino, 35 anni, conduttore del programma di Rai1 "Affari tuoi", sta vivendo uno…

19/11/2024