I docenti messi in quarantena precauzionale, perché nelle loro classi si è rilevato un caso di positività al Covid-19, saranno messi in malattia con reperibilità durante il periodo indicato in certificato, ma non avranno nessuna trattenuta dallo stipendio.
È utile ricordare che l’art. 8 del CPDM del 26 marzo 2008 indica specificamente il contenuto del certificato di malattia telematico, che deve indicare:
– i dati anagrafici del lavoratore ed il suo codice fiscale;
– la residenza o il domicilio abituale ed il domicilio di reperibilità durante la malattia;
– la diagnosi ed il codice nosologico;
– la data di inizio della malattia, la data di rilascio del certificato, la data di presunta fine della malattia nonché, nei casi di accertamento successivo al primo, di prosecuzione o ricaduta della malattia;
– se trattasi di visita ambulatoriale o domiciliare.
Per quanto riguarda l’assenza di un docente impossibilitato di svolgere le lezioni in presenza perchè messo in quarantena dall’ASP, esiste un codice nosologico specifico che è: V07.9 con diagnosi di necessità di misura profilattica non specificata.
Quindi nel caso in cui un docente fosse messo in quarantena fiduciaria o anche se fosse affetto da Covid-19, verrà applicato il codice V07.9 che non prevede alcuna trattenuta dallo stipendio. In buona sostanza si applicherà quanto disposto dall’art.19 del Decreto legge 2 marzo 2020, n. 9, dove al comma 1 del suddetto art. 19 è scritto: “Il periodo trascorso in malattia o in quarantena con sorveglianza attiva, o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, dai dipendenti delle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dovuta al COVID-19, è equiparato al periodo di ricovero ospedaliero”, in questo caso non viene quindi applicata la decurtazione economica.
Nonostante l’ottimismo della Ministra Azzolina, che enuncia pubblicamente i dati emersi dal monitoraggio condotto dal Ministero dell’Istruzione, con la collaborazione dei dirigenti scolastici, nelle prime due settimane di lezioni, dal 14 al 26 settembre, il personale docente che risulta contagiato è lo 0,047% del totale (349 casi di positività), si parla dello 0,059% (116 casi) per il personale non docente, per gli studenti la percentuale è dello 0,021% (1.492 casi), dobbiamo purtroppo dire che le cose non stanno affatto in questo modo.
Dobbiamo segnalare che i casi di docenti messi in quarantena stanno aumentando notevolemnte e dobbiamo anche dire che il calcolo fatto dal Ministero dell’Istruzione, sulla base del su richiamato monitoraggio, non dà il risultato percentuale diramato. L’errore del dato diffuso sta nel fatto che oltre 3 milioni di studenti e oltre 300 mila docenti hanno incominciato la scuola il 24 settembre, mentre il calcolo percentuale è stato fatto come se tutta Italia avesse iniziato la scuola il 14 settembre 2020.
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