Molti insegnanti no vax sospesi dal servizio non riescono a darsi pace. E passano al contrattacco. Accusando lo Stato di applicare l’uscita momentanea dal lavoro senza presupposti giuridici e calpestando la Costituzione italiana. Alcuni sono passati alle vie di fatto, arrivando a chiedere il risarcimento danni ai dirigenti scolastici che gli hanno commissionato il provvedimento di esclusione da scuola sino a fine emergenza o qualora si ravvedessero decidendo di vaccinarsi.
In particolare, alcuni ds dell’Alto Adige, scrive il 24 dicembre il quotidiano Dolomiten, hanno ricevuto da un ufficio legale una richiesta di risarcimento per la sospensione dal servizio dei loro assistiti, ovvero insegnanti non vaccinati.
I legali dei prof sostengono che i presidi non avrebbero la competenza per verificare la validità del Green pass del personale docente.
La richiesta di risarcimento – accompagnata anche dall’Iban per il bonifico – non è nemmeno simbolica, ma ammonta a ben 15mila euro, a cui si sommano 1.500 euro di spese legali.
I soldi, scrivono ancora gli avvocati, andrebbero versati entro 10 giorni. In caso contrario, minacciano un esposto.
Secondo l’assessore alla scuola di lingua tedesca Philipp Achammer, ci troviamo di fronte ad un “tentativo assurdo di mettere sotto pressione i presidi”.
L’assessore alto atesino sostiene anche “non è compito dei presidi verificare se una legge corrisponde alle direttive Ue oppure alla Costituzione”.
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