Una docente sarda entrata in ruolo a Como, ha ottenuto l’avvicinamento a casa, in provincia di Cagliari, per coprire una cattedra sostegno, anche se priva di specializzazione. Ciò perché i docenti non specializzati su sostegno non sono tutti uguali: chi è di ruolo, ha la precedenza sui precari
A rivelarlo è l’Ansa, ricordando che è il secondo caso nel giro di poche settimane: la decisione arriva dal tribunale di Como dopo il ricorso presentato dall’insegnante, contro la mancata assegnazione provvisoria annuale.
La docente ora potrà concorrere alla assegnazione di un posto di sostegno vicino a casa. L’insegnante aveva chiesto di poter lavorare in deroga con i disabili per ricongiungersi al suo nucleo familiare.
Possibilità concessa a maestri e prof lo scorso anno scolastico, ma non nel 2017-2018. Il no del ministero al ritorno in Sardegna di non specializzati non aveva però fatto i conti con la cronica necessità di insegnanti di sostegno.
Per questo il ministero ha coperto le cattedre pescando dalle graduatorie docenti non specializzati, però non di ruolo. L’ordinanza del tribunale, nell’accoglimento del ricorso, ha ribadito un principio che potrebbe spianare la strada a ulteriori reclami.
“Appare logico che in assenza di titolo di specializzazione – si legge nel dispositivo – debbano essere utilizzati per la copertura delle assegnazioni provvisorie docenti già in ruolo piuttosto che precari posto che l’assegnazione provvisoria è espressamente prevista per ragioni che involgono prevalentemente il ricongiungimento col nucleo familiare o gravi esigenze di salute che appaiono sicuramente più pregnanti laddove riguardino soggetti che proprio perché docenti di ruolo si suppone abbiano maggiore anzianità e siano maggiormente radicati in un determinato territorio con situazioni familiari ormai consolidate”.
Il giudice, inoltre, ha ribaltato la tesi del Miur, sostenendo che, a parità di titolo di specializzazione hanno la precedenza i docenti già di ruolo: “la maggiore competenza, anzianità ed esperienza presumibilmente acquisite dagli insegnanti di ruolo rispetto ai precari giustifica vieppiù che i primi debbano essere preferiti ai secondi, in mancanza del titolo di specializzazione, in considerazione della particolare delicatezza dell’insegnamento su posti di sostegno”.
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