I lettori ci scrivono

Docenti: ormai indifferenti e tornacontisti, sanno solo lamentarsi. Forse meritano la precarizzazione della professione?

I docenti non hanno mai formato una categoria compatta ma ultimamente la situazione è davvero molto peggiorata tanto che non riesco più parlare di una vera e propria categoria. Alessandro Barbero e altri parlano di un attacco contro i docenti italiani, ma il vero attacco è quello che i docenti in questi anni hanno mosso contro loro stessi, hanno svenduto la libertà d’insegnamento prevista dalla Costituzione, hanno prostituito la loro professione, hanno ceduto ogni anno di più ai dirigenti scolastici, si sono piegati a ogni riforma calata dall’alto, hanno dismesso ogni forma di lotta, sono diventati, apatici, scettici e indifferenti, si sono chiusi in una cappa di individualismo sfrenato. Sono entrate nella scuola persone sempre più interessate solo al loro personale tornaconto. 

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Nel maggio 2022 gli insegnanti non hanno scioperato e se ne sono addirittura vantati, basta leggere le loro dichiarazioni sui social. Fanno la fila per i PON e per il PCTO estero, sono tanti i soldi sprecati nella scuola, ad esempio per gli accompagnatori all’estero degli studenti sono previsti compensi di 2000 euro. 

Quindi lo sciopero no, no anche ad ogni altra forma di lotta come l’astensione dalle attività aggiuntive, tutto ciò che è  lotta per loro è dispendioso ed inutile, peró la domanda come accompagnatore retribuito per il PCTO estero la fanno  in massa, sgomitando in modo clientelare per ottenere la nomina. Una vera decadenza prima etica e poi professionale in un ambiente servile dove tutto viene misurato con il metro del tornaconto personale.

Sono sempre gli stessi che fanno incetta di incarichi per poi lamentarsi del compenso dimezzato dalle tasse e dei ritardi nell’erogazione degli emolumenti, perché il lamento è ormai il solo modo con cui gli insegnanti italiani sanno comunicare tra loro e con il mondo. 

Io che per anni li ho difesi comincio ormai a pensare che queste persone meritino il destino che sicuramente li attende ovvero la totale precarizzazione della loro professione che presto sarà snaturata ed il taglio dei diritti sindacali. Se si vuole una scuola al servizio del mercato, prof. Alessandro Barbero, i docenti sono contenti o inconsapevoli di mettercela. Come Gramsci io odio gli indifferenti e per questo comincio ad odiare gli insegnanti, non tutti ovviamente.

Libero Tassella

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