In merito ad un nostro articolo a firma di Lucio Ficara abbiamo ricevuto una precisazione del professore Andrea Ichino.
Il nostro articolo, faceva riferimento ad una analisi di Ichino pubblicata sul Corriere della Sera, ha suscitato anche un vivace dibattito con diversi interventi che pubblichiamo nella sezione I lettori ci scrivono
Ringrazio Lucio Ficara per la sua recensione su Tecnica della Scuola.
Tuttavia non capisco dove nel mio articolo e soprattutto nel mio libro che può trovare qui
lui abbia letto che io dica “i docenti lavorano poco e quindi vengono pagati poco”
Nel mio articolo si legge: “Gli insegnanti italiani sono pagati poco in rapporto al Pil pro capite, rispetto a quanto sono pagati in media gli insegnanti nei Paesi Ocse”.
E l’articolo continua sostenendo che questa retribuzione è ingiustamente bassa per quegli insegnanti che fanno bene e fino in fondo il loro mestiere con una impressionante passione disinteressata“ … (e per nostra fortuna ce ne sono)”. Ma troppo alta (e iniqua) per coloro che prendono la professione di docente come una “comoda rendita” in un posto di lavoro sicuro e senza rischi. Spero converrete con me che insegnanti di questa seconda categoria non mancano, purtroppo, nella scuola italiana. E lo stesso si potrebbe dire (e l’ho detto) di molti professori universitari.
Quindi il mio articolo è molto attento a non fare di ogni erba un fascio e a chiarire che il sistema attuale è inefficiente e iniquo (lo Stato spende male) soprattutto perche’ protegge insegnanti che non meritano senza essere in grado di riconoscere il valore di quelli che invece ancora tengono in piedi la scuola italiana e che dovrebbero essere pagati molto di più. Inoltre (e proprio per questo inadeguato sistema retributivo e di carriera) lo Stato non è in grado di attirare i migliori laureati alla professione docente, soprattutto nelle materie scientifiche.
Spero si capisca che la mia tesi è molto diversa da quella semplicisticamente riassunta nella recensione.
Cordiali saluti
Andrea Ichino