Il concorso straordinario deve essere aperto con regole uguali per docenti delle paritarie e docenti delle scuole statali.
E’ quanto sostiene il deputato di Italia Viva Gabriele Toccafondi che dichiara: “Noi ci auguriamo che nel prossimo concorso straordinario per l’abilitazione siano ammessi anche gli insegnanti che hanno svolto nelle scuole paritarie i 36 mesi di insegnamento richiesti”
Toccafondi chiarisce che è in arrivo una interrogazione parlamentare proprio su questo punto e che si aspetta che “il governo dica che è allo studio una soluzione”.
“Noi – aggiunge – lo abbiamo sempre detto con forza: gli insegnanti delle paritarie non sono insegnanti di serie B e meritano gli stessi diritti di accesso al concorso dei loro colleghi statali. Questo vale anche per i percorsi di abilitazione e formazione perché per rispettare la legge e la qualità le paritarie devono assumere insegnanti con abilitazione”.
Toccafondi, infine, fa anche osservare che i dati forniti dal Governo nella risposta ad una sua interrogazione “dimostrano che le scuole paritarie non sono diplomifici. Su 1179 ispezioni svolte nelle scuole paritarie, 39 (il 3%) si sono tradotte in decreti di revoca della parità scolastica. Continuare le ispezioni è doveroso così come è doveroso senza ideologie capire che le paritarie sono parte integrante del sistema nazionale di istruzione ”.
“Basta con le ideologie, si guardi la realtà – conclude il deputato di Italia Viva – I dati dimostrano nero su bianco che le scuole paritarie fanno veramente scuola e che esse, insieme alle scuole statali, costituiscono la seconda gamba su cui si regge il nostro sistema di istruzione nazionale”.
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