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Docenti partecipanti concorso dirigenti in Campania si appellano alle istituzioni

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Relativamente al concorso per dirigenti scolastici in Campania, che è stato a più riprese bloccato dalla Magistratura, un trentina di docenti della provincia di Avellino, che preferiscono non divulgare i loro nomi alla stampa, tra cui alcuni professori risultati non idonei al detto concorso, hanno indirizzato una Lettera aperta a numerose autorità al fine di scongiurare scorciatoie politiche, che potrebbero bypassare le indagini investigative degli inquirenti volte a provare gravi irregolarità e illeciti avvenuti in questi anni. In questa lettera, si chiede semplicemente il rispetto della legge e che la politica agevoli l’operato dei Magistrati e non intralci tutte le azioni volte all’accertamento della verità. Si ribadisce, inoltre, la necessità che nelle selezioni pubbliche si debba rispettare il merito e si debbano censurare e condannare forme di corruzione spesso molto diffuse in Italia.

Ecco il testo della lettera, che parte da una interpellanza parlamentare di due deputati di SEL, che sembra non fornire una ricostruzione puntuale dei fatti relativi al concorso.

 

Alla cortese attenzione

del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,

del Presidente del Consiglio Matteo Renzi,

del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica,

Stefania Giannini,

del Presidente del Senato Pietro Grasso,

del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini

del Presidente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione

della Camera Dei Deputati,

dei Componenti della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione,

del Presidente dell’Autorità anti-corruzione,

Dott. Raffaele Cantone,

del Segretario di SEL, On. Nicki Vendola

 

Lettera aperta alle Autorità da parte di un gruppo di docenti, alcuni dei quali partecipanti al concorso per dirigenti scolastici in Campania e controinteressati, perché risultati non idonei nelle procedure di selezione, che vogliono garanzie di legalità dalle Istituzioni.

 

Noi docenti, raccogliendo l’invito del Presidente del Consiglio secondo cui la “legalità non è un optional, è un valore”, in seguito all’interpellanza parlamentare – presentata alla VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, e avente per oggetto il Concorso per dirigenti scolastici in Campania – del 12 maggio 2014, seduta n. 226, da parte degli onorevoli di SEL, SCOTTO Arturo e GIORDANO Giancarlo cofirmatario, sentiamo il dovere di rivolgere alle Autorità in indirizzo un appello in nome e nel rispetto della legalità, della trasparenza e della meritocrazia, valori sempre sbandierati da tutte le forze politiche, ma mai realizzati e resi concreti nell’operare quotidiano, così come il Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha di recente sottolineato anche in più occasioni.

È inconsueto per noi docenti dover fare appello alla legalità in uno Stato di diritto!

Ecco il resoconto dei fatti ben noti a tutti, che da qualche anno caratterizzano la procedura per il reclutamento dei Dirigenti scolastici:

questo concorso, bandito con D.D.G. del 13 luglio 2011, ha avuto in Campania una serie di vicissitudini, che hanno riguardato in prima battuta la sfera esclusivamente amministrativa (è previsto per il 15 luglio prossimo la pronuncia del Consiglio di Stato relativo a presunte irregolarità nelle procedure di selezione) e che poi, dal 18 febbraio scorso, a seguito di indagini puntuali della Magistratura, avrebbero portato ad inscrivere nel registro degli indagati ben ventitré persone, tra cui alcuni componenti delle Commissioni giudicatrici, per i quali si ipotizzerebbero gravi reati, stando a quanto rivelato dagli organi di stampa.

Al momento, la Procura ha sequestrato buona parte degli atti del concorso, compresi i registri delle commissioni.

Inoltre, a seguito dell’intervento dell’autorità giudiziaria, la selezione pubblica è stata congelata: i titoli non possono essere valutati e, a maggior ragione, non può essere pubblicata la graduatoria di merito.

Questa è la situazione oggettivamente e cursoriamente ricostruita, di cui il ministro Stefania Giannini, certamente, conosce tutti i risvolti e gli aspetti nevralgici.

In questi giorni, tuttavia, forse per timore che il concorso possa essere annullato dall’autorità giudiziaria per palesi irregolarità (tutte ancora da dimostrare), si sta tentando una “via politica” alla soluzione di una questione che ha poco di politico.

È quanto appare nel testo della succitata interpellanza che recita:

 

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca

– Per sapere – premesso che:   

il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha indetto, con decreto del direttore generale del 13 luglio 2011, un concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici nell’ambito dell’amministrazione scolastica periferica;

l’articolo 9 del bando di concorso prevedeva che alle prove concorsuali si accedesse mediante preselezione, e che il concorso si articolasse in due prove scritte ed una prova orale, alle quali si aggiungeva la valutazione dei titoli;  

espletate le varie fasi concorsuali, che hanno visto impegnati quasi 7000 concorrenti, il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per la Campania, all’esito delle prove scritte, ha approvato l’elenco dei 959 candidati ammessi a sostenere la prova orale del concorso;   

avverso i predetti atti alcuni concorrenti non ammessi hanno proposto svariati ricorsi innanzi al TAR Campania di Napoli, eccependo l’illegittimità della propria esclusione e, in caso di mancato accoglimento della richiesta, l’illegittimità dell’intera procedura e dell’operato della commissione;  

il Tar Campania con varie ordinanze ha inizialmente sospeso l’iter procedimentale e, pertanto, a molti concorrenti è stato impedito di sostenere le prove orali;   

successivamente, il 24 luglio 2013, il TAR Campania medesimo con le sentenze nn. 3807, 3837, 3836, 3805, 3804, 3839, 3803, 3389, 3860, 3806, 3834, 3842, 3833, 3841, 4088, 3840, 3858, 3809, 4090, 3856, 3835, 4089, 4087, 3857, 3808, 3859, 4086 e 3864 ha respinto tutti i ricorsi proposti, argomentando compiutamente e diffusamente su tutte le censure mosse;   

le prove orali sono state quindi riavviate in data 3 ottobre 2013, e sono terminate in data 18 febbraio 2014; nel frattempo avverso le sentenze di primo grado del TAR Napoli i ricorrenti soccombenti hanno proposto appello al Consiglio di Stato, che, all’udienza del 14 gennaio 2014, non ha ritenuto di concedere l’invocata tutela cautelare ed ha fissato il merito all’udienza del 15 luglio 2014;   

l’iter procedimentale del concorso in argomento è stato dunque molto travagliato, con un lungo periodo di sospensione a seguito delle misure cautelari disposte dal TAR Campania;

solo a seguito dei provvedimenti favorevoli emessi dal TAR, con i quali è stata acclarata la legittimità dell’intera procedura, ritenuta immune dai vizi denunciati, molti dei concorrenti hanno potuto concludere positivamente l’iter concorsuale;   

l’ufficio scolastico regionale avrebbe dovuto, pertanto, procedere all’attribuzione del punteggio ai singoli candidati per i titoli posseduti e, di conseguenza, all’attribuzione del punteggio finale, dato dalla somma dei voti delle due prove scritte, del voto della prova orale e del punteggio riportato nella valutazione dei titoli;   

nonostante le prove orali siano terminate, come già detto, il 18 febbraio 2014, l’ufficio scolastico regionale non ha ancora concluso il procedimento, né risulta che sia stata approvata la graduatoria generale di merito, alla stregua di quanto disposto dall’articolo 15 del bando di concorso;   

il ritardo nella pubblicazione sta determinando gravi pregiudizi a tutti i concorrenti che hanno superato le prove concorsuali ed aspirano ad un’utile collocazione in graduatoria, dopo aver profuso considerevoli energie in termini organizzativi, professionali e di studio;   

dovrebbe risultare anche d’interesse pubblico una celere conclusione dell’iter procedimentale, così da consentire la tempestiva copertura dei posti di dirigente scolastico vacanti e disponibili –:   

quali siano le iniziative che si intende mettere in campo per tutelare da un lato le legittime aspettative dei candidati idonei, e dall’altro l’interesse pubblico alla conclusione del concorso. (4-04784) 

 

La mozione risulta imprecisa e incompleta, perché non fa alcun riferimento alle pendenze giudiziarie (ipotetiche e se dimostrate, gravissime), cui abbiamo cursoriamente accennato.

A ragione riteniamo che, per la gravità delle fattispecie di reato ipotizzate, sia doveroso e legittimo aspettare ulteriori sviluppi dalle indagini, prima di sollecitare qualsivoglia intervento.

Infatti, la pronuncia della Magistratura, nel cui operato crediamo fermamente, potrebbe rimettere in discussione ogni cosa, potrebbe comportare l’annullamento della procedura concorsuale, se inficiata da reati insanabili.

Data la rilevanza e la peculiarità degli accadimenti campani, che non emergono dalla interpellanza, noi chiediamo al Ministro e alle Autorità:

 

1) di tutelare il diritto di tutti i partecipanti al concorso;

2) di agevolare il lavoro della Magistratura e di contemplare soltanto alla fine dell’iter giudiziario la conclusione del concorso, che tuttavia non può essere compiuta contro le norme della legalità e della giustizia;

3) che si mettano finalmente in atto tutte le iniziative volte ad una selezione trasparente, sulla base del merito, dei futuri dirigenti scolastici.

Insomma, la politica non può sanare una situazione che la Magistratura potrebbe dimostrare insanabile!

Può, d’altra parte, il Ministero dell’Istruzione ipotizzare di concludere una procedura concorsuale, mentre l’attività della Magistratura è in corso per chiarire e del caso perseguire eventuali fattispecie sanzionabili ad essa collegate?

Può ignorare l’esigenza di affidare soltanto a persone veramente meritevoli una funzione così determinante per la qualità della scuola?

Alla luce di queste riflessioni non è chiaro il fondamento dell’interpellanza, né appaiono ovvie le motivazioni del decreto salva-dirigenti, approvato lo scorso 3 giugno, che sembra andare in una discutibile direzione, insinuandosi e bypassando il lavoro della Magistratura non ancora concluso, quando prevede che:

“Entro il 31 dicembre 2014, è bandita ai sensi dell’articolo 17, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8.novembre 2013, n. 128, la prima tornata del corso-concorso nazionale per il reclutamento del dirigenti scolastici per la copertura delle vacanze di organico delle regioni per le quali si è esaurita la graduatoria di cui al comma 1-bis del medesimo articolo 17. In sede di prima applicazione, il bando dispone che una quota dei posti, nel rispetto della normativa vigente, sia riservata ai soggetti già vincitori ovvero utilmente collocati nelle graduatorie di concorso successivamente annullate in sede giurisdizionale, ai soggetti che hanno un contenzioso pendente legato ai concorsi per dirigente scolastico di cui al decreto direttoriale 22 novembre 2004 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – 4ª serie speciale, n. 94 del 26 novembre 2004 e al decreto direttoriale 3 ottobre 2006, ovvero avverso la rinnovazione della procedura concorsuale ai sensi della legge 3 dicembre 2010, n. 202, nonché ai soggetti che hanno avuto la conferma degli incarichi di presidenza di cui all’articolo 1-sexies del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43. Lo stesso bando disciplina i titoli valutabili tra i quali l’aver svolto le funzioni di dirigente scolastico.”

Sicuramente è condivisibile quanto dichiara la relatrice del disegno di legge, Francesca Puglisi del Partito democratico, che “è intollerabile  che vincitori di concorso che lavorano già si vedano annullare tutto per errori dell’amministrazione”, ma è assolutamente intollerabile che con un contestabile intervento politico, che addirittura prevede delle corsie preferenziali, si legittimi un concorso su cui pendono ancora procedimenti penali ed amministrativi.

Concludiamo chiedendo con forza che il diritto, la legalità, il merito, finalmente, siano una priorità non solo dei Magistrati, ma anche dei politici, che troppo spesso urlano allo scandalo e poi trovano una soluzione politica allo scandalo!

Conoscendo la forza delle Vostre idee e la Vostra dirittura morale, crediamo di trovare in Voi interlocutori ideali.

Gruppo docenti firmatari di Avellino