Troppe cattedre continuano ad essere assegnate ai docenti precari. Lo sa bene anche il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che rispondendo al deputato Catello Vitiello, del Gruppo misto, durante il question time alla Camera del 31 ottobre, ha detto di aver “chiesto al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell’Economia Tria che nella legge di bilancio vengano trovate le risorse per il rafforzamento dell’organico dei docenti, in particolare alla scuola dell’infanzia e alle primarie“.
Il riferimento di Bussetti è probabilmente ai 27.400 posti di cui non c’è traccia, sinora nella manovra economica, malgrado fossero anche una quantità ridotta rispetto al numero di cattedre libere. Ricordiamo, a tal proposito, che solo dalle immissioni in ruolo della scorsa estate sono avanzati oltre 32 mila posti, andati successivamente a supplenza.
Il responsabile del dicastero dell’Istruzione, inoltre, ha parlato anche dell’allargamento dell’organico del corpo docente, “anche attraverso il potenziamento del tempo normale alla scuola dell’infanzia e del tempo pieno alla scuola primaria”.
“Solo attraverso un consistente ampliamento dell’organico che riguarderebbe, in particolare, le regioni meridionali dove è maggiore l’esigenza di potenziamento del tempo pieno – ha concluso Bussetti – potranno, infatti, crearsi le condizioni per dare soluzione agli effetti negativi prodotti dalla legge 107”.
Il ministro dell’Istruzione, comunque, non sembra preoccuparsi più di tanto dei posti fa coprire: la sua attenzione è tutta rivolta al nuovo reclutamento. E a svecchiare la categoria, che ad oggi fa registrare un’età media altissima (circa 54 anni) e un bassissimo numero di insegnanti under 30.
Parlando, in precedenza, a margine di una conferenza stampa, Bussetti ha detto che “dobbiamo avere giovani che entrano nel mondo della scuola al più presto, i concorsi di svolgeranno e io vorrei che chi decide di fare la carriera di docente possa contemporaneamente fare un progetto di vita propria. Vorrei quindi accelerare le procedure per il reclutamento”.
“Ci saranno percorsi per reclutare in maniera più snella e veloce i docenti che dovranno dimostrare, ovviamente, di essere preparati”, ha concluso Bussetti.
Il riferimento, in questo caso, è al nuovo reclutamento, previsto anche dalla stessa manovra economica, che chiude le porte al Fit e riapre quelle dei concorsi abilitanti.
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