Si riapre il contraddittorio distanza sul concorso dei docenti di religione cattolica. Ad innescarlo è stato un emendamento specifico presentato dal senatore leghista Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama e responsabile Istruzione della Lega: una richiesta che punta a risolvere la questione degli idonei del concorso del 2004, prevedendo sia la trasformazione della graduatoria del primo concorso in GaE, sia l’indizione di un concorso straordinario per i tanti insegnanti di religione precari che abbiano svolto 36 mesi di servizio negli ultimi dieci anni.
Il problema, ha ribattuto Orazio Ruscica, leader dello Snadir, il sindacato dei docenti di religione con maggiori iscritti, è che l’emendamento “purtroppo risponde solo in parte alle legittime aspettative degli insegnanti di religione”: secondo il sindacalista, infatti, “la suddivisione dei posti da mettere a concorso nella misura del 25% alle GAE e del 25% al concorso straordinario ridurrebbe i posti nelle Regioni del centro sud a poche decine”. Inoltre, sostiene ancora Ruscica, “la graduatoria del concorso straordinario non diventerebbe ad esaurimento, così come è stato fatto per l’analogo concorso per la scuola secondaria e per i diplomati magistrale”.
A stretto giro di posta, arriva la controreplica del senatore Mario Pittoni, secondo il quale “non è vero che la graduatoria del concorso straordinario di religione non sarà ad esaurimento”, quindi tutti coloro che parteciperanno alla procedura concorsuale avranno, nel tempo, il loro posto in ruolo.
Pittoni, ma è proprio sicuro che le graduatorie dei vincitori del concorso di religione rimarranno in vita fino a quando non entreranno tutti di ruolo?
Certamente, le graduatorie di merito del concorso 2004, come tutte le graduatorie di merito concorsuali, sono soggette a scadenza e, infatti, sono scadute. Per renderle di nuovo attive, occorre necessariamente una legge: questo prevede uno dei commi dell’emendamento presentato dalla Lage e, per evitare che scadano di nuovo, è specificamente esplicitato che le graduatorie di merito “resuscitate” divengano “ad esaurimento”.
Sarebbe un’eccezione, o no?
Il concorso straordinario nasce oggi e, non essendo bandito per un numero di posti predeterminato, prevede infatti a regime, cioè per sempre, che il 50% dei posti disponibili vada alle graduatorie del concorso straordinario, è logicamente e giuridicamente deducibile che le sue graduatorie di merito non abbiano scadenza.
Perché ritiene che superare il vincolo delle immissioni in ruolo solo sul 70%, attualmente in vigore, non sia determinante?
Perché anche aumentando la percentuale al 90%, una condizione peraltro considerata inaccettabile per la Conferenza episcopale, non cambierebbe praticamente nulla: dove i posti da dare alle assunzioni, oggi al 70%, sono 4 diventerebbero non più di 5. E allora?
Quindi, non ritiene necessario allargare la platea dei beneficiari delle assunzioni dei docenti di religione?
Ritengo fondamentale portare in porto un concorso che non si svolge da 16 anni: un concorso che, di sicuro, permetterà a tanti docenti precari di religione, anche da un lungo periodo, di essere finalmente immessi in ruolo su posti liberi. È una posizione, tra l’altro, condivisa dalla maggior parte dei sindacati.
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