Sui concorsi dei docenti le posizioni dei partiti di governo sono diversificate. Anche i due sottosegretari all’Istruzione la pensano diversamente. E non la mandano più dire. Da una parte c’è la sottosegretaria Barbara Floridia che spinge per avviare i concorsi ordinari perché ci sono “450.000, giovani, precari e cittadini in attesa”, molti di più dei “200.000 precari”, il cui numero sarebbe pure “un dato completamente falsato”.
Nella stessa giornata festiva è arrivata la replica piccata del collega di governo e ministero Rossano Sasso: il leghista ritiene, non citando Floridia, che “la questione del reclutamento degli insegnanti vada affrontata con buon senso e obiettività, senza farsi fuorviare da preconcetti. Non ha senso parlare di una procedura concorsuale per 450.000 persone, perché è ovvio che non si potrebbe portarla a termine in pochi mesi, in tempo utile per settembre come ha chiesto il Presidente Draghi”.
In linea con la posizione della Lega, che attraverso il responsabile Scuola, il senatore Mario Pittoni, ha presentato uno specifico disegno di legge per assumere già in estate tramite concorsi per titoli e servizi, il sottosegretario Sasso non si dice contrario ai concorsi. Nemmeno a quello straordinario e alle “vecchie graduatorie: ci trovano d’accordo – sottolinea -, ma non sarebbero sufficienti a coprire le ingenti carenze di personale che ci troveremo ad affrontare da qui a breve”.
Il leghista ricorda gli impietosi numeri delle supplenze annuali. “L’anno scolastico in corso ha fatto registrare circa 210.000 incarichi “precari”, a cui vanno aggiunte le circa 35.000 che resteranno scoperte in conseguenza dei pensionamenti”. Per questo motivo, “l’unica soluzione opportuna, giusta e rapida è di procedere alla stabilizzazione per titoli e servizio, per poi avviare il percorso del concorso ordinario”.
L’on. Sasso non usa la diplomazia per dissentire rispetto a chi, come il M5s, continua ad opporsi a quel ddl: dice che la Lega non è contraria al concorso ordinario, “a testimonianza che, a differenza di altri, non è il furore ideologico a guidare i nostri pensieri e le nostre azioni, ma gli interessi e il bene del mondo della scuola”.
Poi conclude difendendo i supplenti storici. “Non siamo e mai saremo disposti a considerare stracci vecchi le migliaia di insegnanti precari che da anni sono una parte fondamentale della quotidianità degli istituti, dei nostri studenti e delle loro famiglie”.
Infine, il sottosegretario Sasso sembra rivolgersi ai partiti di governo che potrebbero schierarsi con loro: “Siamo convinti di non essere i soli a pensarla così tra le forze della maggioranza di Governo. Di sicuro, come Lega, su questo non arretreremo di un millimetro” per assumerli con procedure riservate, conclude il sottosegretario.
Le posizioni sui precari, quindi, si stanno estremizzando. Si intravede l’avvio di un braccio di ferro in seno al governo, sul quale probabilmente solo il premier Mario Draghi potrà intervenire con efficacia.
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