L’anno scolastico in Italia è iniziato con un aumento significativo del numero di insegnanti di ruolo, con un incremento di 40.000 unità, anche se compensato dall’uscita di oltre 30.000 docenti andati in pensione dal 1° settembre 2023. Intanto, l’emergenza dei contratti precari persiste e si aggrava.
Nel corso degli ultimi tre anni, il numero delle immissioni in ruolo autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è in costante diminuzione, portando a una carenza sempre più critica di insegnanti nelle scuole. Ma quello che più preoccupa, ha rilevato anche la Uil Scuola Rua, è che le stabilizzazioni realizzate sono risultate assai meno di quelle autorizzate dal Mef.
Nel 2021, dopo le immissioni in ruolo autorizzate (112.473) e quelle effettivamente concretizzate (57.283), sono rimasti 55.000 posti disponibili. Quest’anno, su 50.807 posti autorizzati, ne sono stati assegnati solo 40.462, lasciandone scoperti altrettanti (40.561). Considerando che ne sono state accantonate circa 30.000, per assegnarle attraverso i concorsi straordinario collegati al Pnrr, questo comporta che anche nel 2023 appena il 50,06% dei posti disponibili è stato coperto dalle assunzioni effettuate.
La situazione diventa ancora più critica quando si parla dei posti di sostegno. Nonostante il ministro dell’Istruzione abbia accennato alla possibilità di mantenere gli insegnanti di sostegno supplenti sugli stessi posti, la precarietà di questi docenti sta raggiungendo livelli di emergenza.
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, per l’anno scolastico in corso saranno necessari ben 135.138 insegnanti supplenti, di cui 40.561 annuali e 94.577 fino al termine delle lezioni. Si prevedono 14.142 supplenze cuscinetto per adeguare l’organico alla situazione di fatto e 70.435 posti di sostegno in deroga da coprire con supplenze fino al termine dell’anno scolastico.
Le proiezioni ministeriali indicano che ci saranno altri 30.000 supplenti necessari a causa dell’aumento dei posti in deroga di sostegno nel corso dell’anno scolastico.
A dicembre, si prevede che saranno stati contrattualizzati 100.000 insegnanti supplenti nel settore del sostegno. Questi dati confermano la stima di 200.000 insegnanti precari anche nell’anno in corso, a sui tempo realizzata dalla Uil Scuola Rua, ma anche da tutti gli altri sindacati, e pongono un problema urgente.
Per affrontare questa crisi, il sindacato guidato da Giuseppe D’Aprile chiede che vengano aperti più corsi universitari abilitanti sul sostegno, autorizzato un contingente di immissioni in ruolo in grado di coprire il fabbisogno e superata definitivamente la prassi di utilizzare a tempo questi insegnanti. La formazione, la professionalità e la continuità didattica sono elementi fondamentali per garantire una scuola di qualità, e tutto questo parte dalla necessità di fornire un ambiente stabile e adeguato agli insegnanti, i veri artefici dell’istruzione quotidiana.
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