Sono ormai sotto gli occhi di tutti le gravi falle cagionate dalla legge che doveva risolvere annose problematiche e criticità.
Quelle che, secondo alcuni esimi e noti pensatori, offuscavano da decenni il mondo della scuola italiana.
Ultimamente, stiamo assistendo a scarichi di responsabilità, da chi si è forse reso conto che la scuola italiana andava bene così com’era. Sono in molti a dire che una riforma che tocca uno dei pilastri principali della società e della costituzione come la scuola, forse era il caso di non toccarla, soprattutto da un governo innegabilmente non eletto dal popolo italiano, e di fatto, non legittimato a stravolgere un sistema scolastico che fino a qualche decennio fa veniva invidiato e copiato da tutto il mondo.
Stiamo parlando della Legge 107/2015, la Legge sulla cosiddetta “Buona Scuola”, così tanto voluta e decantata dall’attuale maggioranza politica. Tra le tante storture introdotte, c’è stata l’esclusione dei docenti di scuola dell’infanzia dal piano di assunzioni a tempo indeterminato: una grave ingiustizia, solo parzialmente sanata dall’assunzione, la scorsa estate, di un numero aggiuntivo di docenti di questo comparto scolastico.
Questo importantissimo e fondamentale ordine di scuola è stato evidentemente discriminato e/o non considerato dalla riforma. Ad oggi, infatti, a causa di questa scelta operata dal governo, vi sono decine ddi migliaia di docenti precari della scuola dell’infanzia di tutto lo Stivale “a spasso” che giustamente protestano per la mancata assunzione a tempo indeterminato e determinato.
In Sicilia, a Palermo, lo scorso mese di settembre si è addirittura costituito un comitato di difesa e tutela di questa categoria martoriata, visto che si sentono abbandonati da tutti, sindacati compresi.
Ecco quanto ci scrive la maestra Marianna Picone, che ha voluto denunciare pubblicamente quanto sta accadendo a lei e ai suoi colleghi: “sono inserita nelle GAE della scuola dell’infanzia della provincia di Palermo, al posto 163 con punti 144 (una precaria storica) abilitata con concorso ordinario del 2000. Malgrado il mio punteggio ancora oggi mi ritrovo a non lavorare a causa della ‘buona scuola’ che ha escluso la scuola dell’infanzia dal piano di assunzione straordinario previsto dalla legge 107/2015. Vorrei portare alla pubblica attenzione la mia situazione e quella delle altre colleghe con cui abbiamo costituito un comitato ‘NO DISCRIMINAZIONE GAE INFANZIA SICILIA'”.
“Vogliamo rendere noto che ci sentiamo abbandonate dal governo che continua a promettere ma che non dà risposte concrete; dai sindacati che non ci hanno tutelati e continuano a non interessarsi a noi, malgrado ci battiamo nel nostro territorio siciliano chiedendo aiuto a tutte le autorità. Siamo sempre presenti a manifestazioni, incontri, conferenze per far sì che si senta forte il nostro urlo ‘VOGLIAMOIL RUOLO SUBITO’. Ci siamo rivolte tante volte all’On. Davide Faraone che si è mostrato sfuggente e insoddisfacente nelle risposte, a volte anche contraddittorio. Abbiamo interpellato anche la stampa locale e cercato di contattare la stampa nazionale ma sembra che a nessuno interessi il nostro disagio”.
La maestra Picone ci ha inviato il documento elaborato dal comitato, in cui è riassunta la difficile situazione della categoria dei docenti precari dell’infanzia siciliani e le richieste che vengono fatte al Governo.
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