“Il lavoro nelle scuole poggia oggi anche sul 30% di organico occupato da lavoratrici e lavoratori precari che operano con professionalità e serietà, rispetto ai quali si è abusato del ricorso al contratto a termine senza mai offrire loro alcuna possibilità di abilitazione o di stabilizzazione”: lo sostengono le organizzazione sindacali della scuola maggiormente rappresentative (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda) che non intendono far passare sotto silenzio la decisione del Governo di avviare comunque le procedure concorsuali.
“Questi concorsi – affermano i segretari generali dei cinque sindacati – non produrranno alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre esporranno la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e al rischio che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso”.
Per far sentire la propria voce i 5 sindacati promuovono anzi per il prossimo 14 ottobre una mobilitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari della scuola, davanti alle Prefetture con presidi, flash mob e altre iniziative.
Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda denunciano anche “l’assenza generale di disponibilità al confronto da parte del Ministero rispetto alle parti sociali con il risultato che sul fronte delle assunzioni si è registrato un vero fallimento delle misure annunciate (circa 24 mila posti assegnati a fronte degli 84 mila previsti)”.
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