Nuovo successo del sindacato, che grazie al decreto monocratico n. 3977/14 e attraverso l’operato dell’avv. F. Lideo ha ottenuto, a ridosso delle convocazioni per le immissioni in ruolo dei docenti, la riapertura delle Graduatorie ad Esaurimento e l’annullamento del D.M. 235/14: alla luce di questo decreto, pertanto, gli uffici scolastici periferici – i cosiddetti Ambiti Territoriali -, sono stati invitati a reinserire quei docenti precari che negli anni passati non avevano presentato domanda di aggiornamento. Nei prossimi giorni saranno richiesti nuovi decreti monocratici per gli altri ricorrenti iscritti.
Considerata anche la recente sentenza del Consiglio di Stato n. 3658/14 che aveva dato ragione alle tesi sostenute dallo studio legale Anief e le nuove ordinanze della sezione 3 bis del Tar del Lazio, apprezzato il periculum in mora in vista dell’ultimazione delle operazioni di immissioni in ruolo, preso atto del fumus boni iuris e della giurisprudenza, il Tribunale Amministrativo annulla quindi il decreto di aggiornamento triennale delle Graduatorie ad Esaurimento nella parte in cui all’art. 1, comma 1, e agli artt. 9 e 10 non prevede il reinserimento del personale docente che ne ha fatto domanda, e concede l’invocata misura cautelare richiesta con motivi aggiunti.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “finalmente viene applicato quanto già previsto da una precisa norma di legge. Così nei prossimi giorni un migliaio di docenti potranno aspirare a una nomina da parte dell’amministrazione”.
E nei prossimi mesi si attende l’esito dei ricorsi curati dai legali dell’Anief per gli altri 14mila iscritti ricorrenti, che in presenza di un’abilitazione conseguita e riconosciuta dallo Stato sono stati esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento. “Basti pensare – continua Pacifico – che ad esempio a Verona alcune immissioni in ruolo su posti d’infanzia sono andate deserte per l’esaurimento delle graduatorie di 3^ e 4^ fascia: in pratica, nelle GaE non vi era più alcun aspirante abilitato. Ma in realtà, erano stati lasciati fuori dall’approvazione di norme sbagliate. E noi siamo intervenuti per sanare questa situazione”.
“È assurdo che chi è stato chiamato ad insegnare rimanga fuori delle scuole e debba rivolgersi al Tar per ottenere giustizia: è arrivato il momento – conclude il sindacalista Anief-Confedir – che il Governo intervenga e sani questa paradossale situazione prima ancora dei tribunali”.
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