Il precariato è una condizione lavorativa di incertezza che in Italia in casi estremi rischia di non avere mai fine, di giungere alla pensione da eterni supplenti, soprattutto nella scuola dove i docenti non di ruolo si attestano al 20%: ad assaporare la gioia di firmare il contratto a tempo indeterminato, dopo diversi lustri da precaria, è stata una maestra della scuola dell’infanzia della provincia di Frosinone. La donna si chiama Maria Rita D’Amico, è nativa di Ferentino, e all’età di 65 anni ha raggiunto l’agognato ruolo dopo addirittura 26 anni di attesa: ha infatti superato l’anno di prova e ha ricevuto la comunicazione che dall’anno prossimo sarà insegnante di ruolo a tempo pieno.
La maestra, scrive l’edizione di Frosinone del Messaggero, si è diplomata al liceo scientifico nel 1997, ha cominciato a lavorare in un asilo ed al tempo stesso proseguito gli studi laureandosi in Psicologia: ha quindi avviato una struttura privata, sempre rivolta ai bimbi fra i tre e i sei anni, prima sul litorale romano e poi nella località dove vive, a Ferentino.
Nel 1998 ha partecipato al concorso per entrare in graduatoria nella scuola dell’Infanzia: lo ha superato, si è inserita in graduatoria, ma nelle retrovie e per arrivare a lei è passato un quarto di secolo.
Nel frattempo, la maestra non è mai andata oltre le supplenze brevi e i contratti in strutture private. E anche nelle graduatorie d’istituto le cose non andavano benissimo, perché i punti acquisiti sul campo erano pochi.
Nel 2023, però, è arrivata la svolta: la convocazione per sottoscrivere il contratto a tempo indeterminato, tra l’altro anche in un Comune nemmeno troppo lontano: per prestare servizio nella scuola dell’Infanzia dell’istituto Comprensivo di Guarcino.
“L’esperienza maturata in tanti anni nel sociale mi ha formato molto ed insegnare a 65 anni tra tante colleghe più giovani mi stimola e mi rende molto felice”, ha detto la donna al quotidiano locale.