Politica scolastica

Docenti precari, sciopero nazionale in programma per il 14 febbraio

Sono 4 i sindacati di base (ADL Cobas, Usi Educazione, SGB e CUB) che hanno deciso di raccogliere la protesta della Rete Nazionale dei Coordinamenti Precari autoconvocati della scuola e di proclamare uno sciopero nazionale del personale docente per il prossimo 14 febbraio.

Semplice e chiara la richiesta che accompagna la proclamazione della protesta: assunzione di tutti i docenti precari che abbiano maturato 36 mesi di servizio.
La Rete nazionale contesta il decreto scuola considerandolo del tutto insufficiente dal momento che garantisce un numero di assunzioni ampiamente inferiore alle esigenze dei precari e della scuola stessa. I 24mila posti del concorso straordinario per i docenti della scuola secondaria daranno infatti una risposta del tutto parziale senza risolvere alla radice il tema del precariato.
La Rete nazionale ha anche inviato una lettera aperta ad altri sindacati di base (Anief, Cobas, Unicobas e USB) per ottenere la loro adesione allo sciopero.

La posizione dell’USB

In queste ore è arrivata la risposta dell’Usb che afferma: “L’USB P.I. ha da sempre lottato contro tutti i processi di precarizzazione del lavoro e, in particolare, contro quella malattia insopportabile di cui è affetta la scuola italiana: la proliferazione di contratti a tempo determinato e la mancata stabilizzazione del personale della scuola”.
“La nostra posizione sulla vostra specifica vertenza – aggiunge l’USB – è chiara e semplice e parla di stabilizzazione e riconoscimento degli anni di servizio. Tuttavia pensiamo sia controproducente organizzare lotte legate ai bisogni del qui e dell’ora, senza articolare una strategia politica e vertenziale più ampia e complessa. In altri termini, riteniamo sia giunto il momento di mettere in campo un’azione duplice: da un lato, sanare tutte le criticità dello stato di cose attuale e, dall’altro, avviare un ragionamento serio che proponga anche una nuova forma di reclutamento del personale scolastico”.
Per affrontare il problema alla radice, secondo l’USB, è del tutto indispensabile trasformare l’organico di fatto in organico di diritto, avviare un PAS abilitante per tutti quei docenti che hanno maturato tre anni di servizio e, contemporaneamente, bandire un concorso su tutti i posti reali e di tutt’altra natura rispetto a quello di prossima pubblicazione.

Reginaldo Palermo

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