Noi docenti siamo chiamati ad essere punti di riferimento non solo dentro la scuola, ma anche fuori dalla scuola.
Mi riferisco a Eliana Frontini e Patrizia Starnone, agli onori e oneri della cronaca per brutti post sui fatti di questi giorni. Essere docenti non è una cosa tra le altre, non un mestiere come gli altri.
Perchè siamo comunque punti di riferimento, anzitutto come capacità di lettura e di riflessione, senza concedere spazio mentale e linguaggio agli slogan, alle banalità.
Sapendo poi sempre distinguere tra persona e problema.
Vedere docenti, invece, che ogni tanto lasciano trasparire volgarità linguistiche credo faccia male anzitutto a se stessa, perché dice della poca o assente capacità di riflessione, e poi a tutti, perché induce alla logica del sospetto: come si comporterà quando è in cattedra, col grande potere che è concesso di essere riferimento valoriale e culturale dei suoi studenti?
Quindi, prima di lasciarsi andare, pensarci cento, mille volte. Punti di riferimento dentro e fuori.
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…
La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…
Nel cooperative learning, l'insegnante facilitatore guida, osserva e supporta il lavoro di squadra. Organizza attività,…
La Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale è ormai requisito di accesso per tutti i profili…
Come abbiamo scritto, è finita l'attesa per il concorso per dirigenti tecnici: dallo scorso 9…