La figura dell’insegnante è sempre più screditata. Tanti sono gli episodi di cronaca delle ultime settimane (vedi la docente di Rovigo colpita dai propri alunni con una pistola ad aria compressa). I motivi sono diversi, dall’invadenza delle famiglie agli stipendi bassi e alla precarietà che attanaglia circa 300mila insegnanti in Italia.
La Swg ha realizzato per la Gilda degli Insegnanti un sondaggio sulla scarsa autorevolezza della categoria. Al primo posto per gli intervistati vanno messe le interferenze e il protagonismo dei genitori degli alunni che agli occhi dei propri figli screditano non poco il ruolo del docente. Al secondo posto vanno il precariato e i bassi stipendi che non riconoscono il valore del lavoro dei prof.
Accanto a queste due importanti motivazioni ce ne sono altre minori ma che comunque vengono citate dagli intervistati. Ad esempio la difficoltà dei giovani a rimanere concentrati e di apprendere, i dirigenti scolastici simili a manager che si rapportano con gli insegnanti trattandoli come subalterni e infine la visibilità mediatica di alcuni scandali della scuola che screditano l’intera categoria. Secondo 1 italiano su 3 poi le motivazioni sono da addebitare in parte anche all’incapacità dei docenti di gestire le classi e di relazionarsi con gli alunni.
Come restituire autorevolezza e credibilità a una figura professionale in passato tra le più prestigiose? Innalzamento della qualità del corpo docente attraverso formazione e reclutamento, ma anche migliorare stipendi e stabilità lavorativa. Per il 65% degli intervistati si dovrebbe limitare il raggio d’intervento dei genitori e per un’altra fetta importante bisognerebbe far eleggere il preside dagli stessi docenti.
“L’esito di questo sondaggio ci dice che la percezione degli italiani rispetto al calo di autorevolezza dei docenti – commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – risponde alla realtà che la categoria vive quotidianamente e che purtroppo si riflette anche negli episodi di aggressioni riportati dalle cronache. Alla politica, dunque, chiediamo di mettere in campo strategie efficaci per invertire la rotta, perché la crisi da cui è afflitta la categoria ha inevitabili ripercussioni su tutto il sistema scolastico. Restituire dignità professionale e sociale agli insegnanti significa anche migliorare l’istruzione degli alunni”.
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