Qualche settimana fa, il nuovo ministro della Funzione Pubblica Fabiana Dadone ha annunciato che ha intenzione di cassare la norma voluta dalla Lega sull’introduzione in tutte le scuole del badge per controllare la presenza di presidi e personale Ata. I docenti, invece, già erano stati esclusi, poiché la loro presenza a scuola è rilevabile già attraverso il registro elettronico. Scongiurando, in questo modo, un ulteriore accostamento dei docenti alla figura impiegatizia, che trova sua giustificazione nel decreto legislativo n. 29 del 1993 interamente confluito nel Testo Unico 165 del 2001.
Eppure, c’è qualche scuola, seppure privata, che si sta organizzando da sola per adottare controlli tecnologici rigorosi per controllare personale e studenti.
Una di queste è il Collegio Pio X di Treviso, dove tra pochi giorni entreranno in funzione addirittura i tornelli: per entrare nell’istituto privato, frequentato da 1.500 giovani della “Treviso bene”, sarà indispensabile il badge. Lo stesso che hanno sperimentato già i docenti nei giorni passati.
L’istituto è composto da scuola per l’infanzia, scuola primaria, medie e anche tre licei: tutti, indistintamente, dovranno ‘strisciare’ la loro presenza attraverso dei “totem” installati all’ingresso che fungeranno da registro elettronico e da barriera anti-intrusioni.
Con l’arrivo del badge, nella scuola cattolica sparirà il registro di classe. “Strisciandolo – ha detto il preside Simone Ferraro – i ragazzi segneranno la loro presenza a scuola sul registro elettronico. Il sistema verificherà la presenza, consentendo ai genitori di constatare che i ragazzi siano effettivamente a scuola”.
“L’anno scorso abbiamo subito un furto di computer in pieno pomeriggio – ha detto il dirigente – quindi questo sistema ci servirà anche a garantire la sicurezza dell’istituto”.
L’agenzia Ansa ricorda che nel 2017 a lanciare l’idea, sempre per ragioni di sicurezza, fu l’Istituto Kennedy di Pordenone: il progetto venne criticato da sindacati e studenti e successivamente bloccato dalla Provincia per verifiche sull’iter di spesa.
Anche la Biblioteca di Bologna in via Zamboni aveva deciso di dotare studenti e frequentatori delle sale di un apposito badge: le contestazioni furono tali che dovette intervenire la forza pubblica.
In Veneto, tuttavia, non dovrebbero esserci proteste. Anche perché l’istituto privato Pio X è quello dove si sono formati, a partire da Alessandro Benetton, imprenditori e politici del trevigiano.
Non a caso, proprio Benetton sta sostenendo economicamente, assieme alla Diocesi, il progetto di ampliamento dell’edificio centrale del plesso scolastico per dotarlo di nuovi spazi a disposizione degli alunni.
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