Alcuni docenti neoimmessi in ruolo e precari, metà ottobre, non hanno ancora ricevuto lo stipendio. A farsi portavoce di 1700 insegnanti è una docente, che ha lanciato una petizione su Change.org per smuovere le acque e risolvere la grave situazione.
La docente, neoimmessa in ruolo, chiede l’immediato sblocco delle retribuzioni. Alla base del ritardo che ha fatto slittare gli accrediti di Settembre e probabilmente interesserà anche quelli di Ottobre, una serie di rallentamenti burocratici e mancate comunicazioni tra i vari enti. “Il Ministero dell’Istruzione non avrebbe fornito indicazioni chiare sulla stipula dei contratti – si legge nel testo dell’appello online – mentre alcune scuole avrebbero trasmesso la documentazione in ritardo. Le ragionerie territoriali, sovraccariche di lavoro, non sarebbero in grado di evadere le pratiche in tempi rapide”.
Tutto questo mentre “migliaia di docenti che hanno lavorato sodo per raggiungere il tempo indeterminato fanno la fame e non riescono a pagare l’affitto”, spiega la docente, assegnata a Lampedusa. “Il costo medio di una stanza sull’isola è di 70 euro al giorno, siamo ancora in stagione turistica. A questo bisogna aggiungere tutte le altre spese e una media di 100 euro a viaggio per raggiungere Sciacca dove c’è la mia famiglia e i miei figli di tre e sette anni”.
“Siamo migliaia di insegnanti senza stipendio. Migliaia di docenti fanno la fame e non riescono a pagare l’affitto”, prosegue. “Assistiamo al teatrino della carta del docente, un contentino che non risolve il problema della mancata retribuzione per un servizio pubblico essenziale”, denuncia. “Nessuna notizia né di settembre né di ottobre. Alcuni colleghi sono stati costretti a tornare a casa perché non riescono a sostenere le spese di alloggio fuori sede”.
“Ricevo moltissime segnalazioni – prosegue – ci sono colleghi che non riescono più a sostenere le spese e sono dovuti tornare a casa chiedendo un periodo di aspettativa non retribuita. Non è possibile continuare a lavorare senza stipendio, non è un’emergenza o una situazione nuova per il Ministero, è qualcosa che si ripete ogni anno. È veramente una situazione surreale”. Contro questa situazione, i docenti hanno indetto uno sciopero il prossimo 23 Ottobre.
In una nota di ieri la Gilda degli Insegnanti ha espresso preoccupazione per i gravi ritardi riscontrati nel pagamento degli stipendi dei docenti precari e neo immessi in ruolo: “Nonostante gli adempimenti burocratici siano stati regolarmente svolti, numerosi insegnanti ci segnalano che, a distanza di quasi due mesi dall’assunzione, non hanno ancora ricevuto il loro primo stipendio e, a quanto pare ad oggi non risulta in pagamento nemmeno quello di ottobre. Oltre a quei docenti che attendono ancora gli arretrati di maggio e giugno.
Questi ritardi stanno creando serie difficoltà economiche per molti docenti, compromettendo la serenità necessaria per svolgere al meglio il loro compito educativo.
Chiediamo dunque al Ministero di intervenire tempestivamente per sbloccare i pagamenti arretrati e garantire il rispetto dei tempi di accredito, affinché tali situazioni non si ripetano in futuro. Confidiamo in una rapida risoluzione della problematica”.
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