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In un liceo di Verona si sta consumando una crisi senza precedenti. In poche settimane, oltre 50 docenti in ruoli chiave hanno rassegnato le dimissioni, denunciando rapporti difficili con la dirigenza. Tra i dimissionari figurano collaboratori del dirigente scolastico, coordinatori di classe e di dipartimento, nonché docenti con incarichi di funzione strumentale.
La Gilda degli Insegnanti, sia a livello nazionale che provinciale, si schiera al fianco dei docenti coinvolti, esprimendo preoccupazione per una situazione che rischia di compromettere il clima scolastico e la qualità dell’insegnamento.
“Chiediamo all’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto la nomina di un ispettore tecnico che verifichi quanto accaduto, auspicando un’indagine imparziale che non si limiti alla versione fornita dal dirigente scolastico”, dichiara il sindacato.
La Gilda garantisce il proprio impegno nel monitorare la situazione, ribadendo la necessità di trasparenza, collegialità e democrazia nelle istituzioni scolastiche. “È fondamentale ricostruire un clima di fiducia e serenità, condizioni indispensabili per il buon funzionamento della scuola e per garantire agli studenti un’istruzione di qualità”, conclude la nota del sindacato.
Sulla vicenda, che resta sotto osservazione e potrebbe avere ulteriori sviluppi nei prossimi giorni, è intervenuta anche l’Anief Veneto, secondo cui “gli insegnati non possono essere trattati alla stregua di meri esecutori e di questo sono profondamente consapevoli. L’azione collettiva intrapresa dai docenti del Liceo Fracastoro scaturisce proprio da questa consapevolezza: Collaboratori, Coordinatori di classe, Funzioni strumentali e Coordinatori di Dipartimento si sono dimessi proprio perché hanno sempre creduto in una scuola di qualità che non può realizzarsi senza un proficuo e paritario dialogo tra docenti e dirigenti”.
Secondo il sindacato autonomo, “al Liceo Fracastoro, che si è sempre distinto per la qualità dell’offerta formativa, per la valorizzazione dei processi di innovazione fondati sull’utilizzo delle nuove tecnologie, per l’azione didattica finalizzata non solo al potenziamento dei saperi ma anche alla partecipazione democratica e alla cittadinanza attiva delle studentesse e degli studenti, la posta in gioco è dunque molto alta”.
Il sindacato Anief Veneto, in conclusione, chiede di “riportare trasparenza, collegialità e democrazia all’interno della scuola, garantendo così la necessaria serenità dell’ambiente scolastico, nel rispetto dei reciproci ruoli e della professionalità degli insegnanti e consentire a tutto il personale scolastico di lavorare nelle migliori condizioni. Solo così la scuola può svolgere la sua missione formativa, educativa e culturale di qualità, quell’unica e autentica missione che da sempre la connota”.