Nel comunicato dello scorso 2 agosto si legge che “l’Ars ha approvato la mozione presentata dai parlamentari del gruppo del Partito Democratico, che impegna il governo regionale ad attivare – in sintonia con il governo nazionale – una serie di iniziative relative al settore della scuola. In particolare, nella mozione si chiede di attivare ogni iniziativa utile al mantenimento dell’unità dei nuclei familiari, evitando trasferimenti di docenti da Sud a Nord e facendo in modo che chi è già stato trasferito possa tornare in Sicilia. Nella mozione si chiede inoltre di equiparare i livelli dell’offerta formativa, che deve essere equivalente da Nord a Sud, e di incentivare il tempo pieno”.
Risulta davvero curioso come, in più occasioni, il PD a livello locale abbia assunto posizioni che in qualche modo cercano (o fanno finta) di “aggiustare” criticità di leggi o provvedimenti nazionali partoriti dai loro stessi colleghi in parlamento. Una cosa è certa, questo partito sta di dimostrando di avere molti animi e diverse linee di pensiero.
Certo, una mozione indica una volontà che si potrebbe tranquillamente definire “di facciata” e che quindi non ha nessun peso politico di fronte all’applicazione inesorabile di una legge, quale è la 107/15.
Piuttosto bisognerebbe recitare un “mea culpa”, per avere stravolto un sistema saldo e consolidato come un tempo era quello della Scuola Pubblica italiana. Si dovrebbe quantomeno riflettere, visti i disastrosi risultati che sono sotto gli occhi di tutti, e in questi giorni stanno animando le proteste infuocate di tutto il personale della scuola appoggiato da tutte le forze politiche di opposizione e dalle OO.SS.
La Scuola andava lasciata così com’era, le emergenze di questo paese, su cui si doveva intervenire e non si è fatto, erano e sono altre. “Chiudere il recinto quando i buoi sono scappati” con sterili mozioncine “salva faccia” non serve ormai più a nessuno, men che meno al partito democratico, calante nei sondaggi dei consensi popolari e in rotta definitiva con il personale della scuola.
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