I lettori ci scrivono

Docenti sospesi senza stipendio. Sino a quando?

Questo è un appello rivolto a tutte le persone di buona volontà per cercare di costruire un dialogo fra i Migliori di quelle galassie che vengono definite con superficialità provax, free vax, no vax.

Siamo docenti che non percepiscono più il loro stipendio e che non possono più nemmeno entrare nelle loro scuole. Si è permesso che il non vaccinato venisse visto come un essere spregevole, pericoloso, estremista, violento e come tale arginato con decisione. Condizionati da quello che l’opinione pubblica pensava di noi abbiamo subito docilmente tre tamponi a settimana a nostre spese e poi vissuto un’escalation che è arrivata fino alla perdita del lavoro. Quasi schiacciati dal “senso di colpa” per questa sorta di “peccato originale”, chi più chi meno, abbiamo accettato fin troppo remissivamente queste limitazioni. Fra l’altro molti di noi avevano fatto questa scelta per motivi etici di tutto rispetto e non meritavano certo questo trattamento…

Lo sapete che, secondo la dottrina cattolica, uno dei peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio è non riconoscere all’operaio la giusta mercede?

Ora che la situazione sanitaria sembra avere allentato un pochino la morsa una domanda nasce spontanea: “Fino a quando?”. Arriverà mai un momento in cui qualcuno, rendendosi conto che abbiamo sopportato l’inaudito, dica: “Adesso basta”?

Già pensare che questo ostracismo nei nostri confronti possa un giorno finire sarebbe molto. Lo stato di emergenza terminerà il 31 marzo, ma l’obbligo per alcune categorie (che, ricordiamolo, soggiacciono ad una normativa diversa rispetto a quella che vede nel 31 la fine di tutto) sembra destinato a durare oltre questa data. Fino al 15 giugno? E dopo cosa succederà?

Aiutateci a dire forte: “Fino a quando?”. Se non ci aiuterete a formulare e gridare con decisione insieme questa semplice domanda è come se lasciassimo crollare per incuria il ponte della libertà, un ponte su cui tutti un giorno potremmo dover passare. 

Lo stupratore o l’assassino sospesi hanno diritto ad un assegno di sostentamento. Il docente non vaccinato no, oltretutto nell’indifferenza generale. Questa indifferenza, al netto delle comprensibili paure per la salute pubblica, ci ferisce e ci fa scoprire con quanta banalità e semplicità è facile che vengano accettate forme discriminatorie importanti.

Noi capiremo e accoglieremo la paura che vi ha spinti ad accettare questa situazione e voi capirete, però, che tutto questo deve avere un limite. E insieme cominceremo una lunga opera di rieducazione all’inclusione, all’empatia, al rispetto, alla tolleranza, alla libertà e a tutte quelle belle cose che abbiamo sempre insegnato e studiato a scuola.

Seppure feriti nel profondo restiamo sempre insegnanti per cui ci sforziamo di rimanere saldi, forti ed equilibrati e passare sopra le nostre ferite per ricostruire da subito e con il massimo impegno il tessuto sociale fratturato. Facciamolo insieme!

Docenti Invisibili di Buona Volontà

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