Nella giornata di oggi, martedì 2 luglio, il ministro per l’Istruzione e il Merito, Giuseppe Valditara è intervenuto alla Commissione Cultura della Camera nell’ambito dell’esame, in sede referente, del dl 71/2024, decreto recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca. La prima audizione è stata svolta lo scorso 13 giugno.
Ecco le parole del ministro per fare chiarezza sulla questione dei docenti di sostegno: “Penso al problema della continuità didattica per gli studenti con disabilità. Nella Costituzione c’è un articolo, il 30, che attribuisce ai genitori il diritto e il dovere di educare i propri figli. Quindi tutto ciò è in capo ai genitori. Il genitore conserva la possibilità di scegliere il percorso educativo e la scelta deve essere tenuta in grande considerazione”.
“Le famiglie non sono i privati, auspico una grande alleanza tra famiglie e scuola, non una contrapposizione. Ci troviamo di fronte a soggetti fragili, la continuità didattica è importantissima. La scuola deve valorizzare i talenti di ogni studente, la scuola non è fatta per altre finalità, ma è fatta per promuovere i talenti. Qui non si tocca il posto di ruolo, si tratta di docenti precari. Si accoglie una richiesta di associazioni dei disabili. La Costituzione deve tutelare i soggetti più fragili. Non si toglie il posto di ruolo a nessuno, si garantisce per la prima volta la continuità didattica agli studenti”.
“Se la famiglia e il ds reputano che il docente debba essere confermato, cosa c’è di più meritevole? Gli atenei hanno migliorato le loro performance, ma riescono a malapena ad abilitare 30mila docenti sul sostegno all’anno. Ma non riescono ad abilitare gli 85mila docenti precari che ci sono. Ci sono due possibilità: o lasciamo che 85mila ragazzi vengano seguiti da docenti senza specializzazione o facciamo così che ci sia un canale parallelo”.
“Quello che noi offriamo è un percorso di alta qualità fatto da un ente che ha per finalità la formazione dei docenti, che si va ad aggiungere per colmare quel gap. Insomma, è una misura a favore dei giovani con disabilità e non vedo quale sia il problema”.
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