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Docenti specializzati all’estero chiedono chiarezza e scrivono al Ministro

I docenti con titolo di specializzazione sostegno preso all’estero non ci stanno. In seguito al ripensamento del ministero relativamente all’O.M. 112/2022 (andranno in coda alle Gps senza scavalcare i docenti già presenti in graduatoria) chiedono:

1. Nelle more della revisione dell’Ordinanza ministeriale 112/22, un responso che permetterà conseguentemente di chiedere lo scioglimento della riserva per le nomine per l’anno scolastico 2023/2024. Dopo le sentenze n. 19 del 28 dicembre e n. 22 del 29 dicembre 2022 dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, sono infatti già diverse le sentenze brevi decise nel mese di gennaio (ex plurimis 103, 104, 106, 108, 110-114, 119-120 del 3 gennaio 2023), della IV Sezione Bis del Tar Lazio di Commissariamento del Ministero dell’Istruzione e del Merito perché, mediamente, entro 120 giorni sia riconosciuto il titolo conseguito all’estero.

2. Nelle more della revisione dell’Ordinanza ministeriale 112/22. l’emanazione da parte del Ministero di una circolare chiarificatrice, indirizzata agli uffici scolastici territoriali, al fine del reinserimento con riserva in GPS di tutti i titolari di titoli europei, precedentemente esclusi e nel rispetto della decisione della Corte costituzionale, 9 febbraio 2011, n. 41, la quale ha statuito Illegittima la disposizione sull’inserimento “in coda”, anziché “a pettine”, nelle graduatorie scolastiche provinciali.

3. Modifica dell’art. 7, c. 4, lett. e) della citata ordinanza ipotizzando che, in attesa dell’espletamento della procedura di verifica e riconoscimento di tali titoli, vi sia comunque la possibilità, per chi ne è in possesso, di ottenere un contratto a tempo determinato che, a ben vedere è lesiva di interessi soggettivi in riferimento al proprio diritto già acquisito.

4. Una procedura snella e celere che permetta il riconoscimento della specializzazione estera e il titolo relativo e l’inserimento in graduatoria a pieno titolo con conseguente possibilità di svolgere il proprio lavoro con dignità, professionalità.

La richiesta dei docenti è dunque un autorevole intervento affinchè si recepisca definitivamente quanto viene statuito in sentenza del Consiglio di Stato, e ciò al fine di scongiurare il ripetersi di una sequela di ricorsi, già peraltro pendenti, che andrebbero ad aggravare le casse dell’Erario come già puntualmente richiamato dal CSPI con la missiva n. 84 del 22.04.2022, dall’altro renda validi i titoli conseguiti nell’ambito dell’Unione Europea per i quali i sottoscritti hanno dovuto seguire un regolare percorso formativo in linea ai principi ispiratori di una reciprocità dei riconoscimenti dei titoli tra gli Stati Membri e in ultimo poichè non si comprende il perchè di tanta resistenza da parte di sindacati (i quali nulla rilevano in merito alla copertura dei posti di sostegno da parte di docenti delle GPS incrociate senza specializzazione)   e soprattutto da parte di docenti specializzati in Italia i quali , evidentemente,  sono impegnati quotidianamente ad offenderci e diffamarci sui social, si chiede anche un  intervento finalizzato ad un clima sereno e ad una relazione tra docenti, considerato che il lavoro dell’insegnante per le attività di sostegno, in classi sempre più eterogenee, è un lavoro complesso.

Tutte queste richieste sono state inviate, da una parte di questi docenti, al ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara.

Redazione

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