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Docenti specializzati: una proposta per affrontare la questione

In qualità di Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, accogliamo con favore l’annuncio del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, relativo all’incremento di 2.000 posti per gli insegnanti di sostegno a partire dall’anno scolastico 2026/27. Ogni intervento volto a migliorare le condizioni educative degli studenti con disabilità rappresenta un passo positivo verso un sistema scolastico realmente inclusivo.
Tuttavia, ci preme sottolineare che questo intervento, sebbene significativo, non è sufficiente per affrontare le criticità attuali e future delle scuole italiane.

Un sistema scolastico già oggi in affanno

Grazie ai dati raccolti dal Collettivo, confrontando le GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) con i bollettini di nomina di tutte le province italiane, abbiamo evidenziato che:

Per la scuola secondaria di secondo grado, ci sono 44 province già sature, distribuite soprattutto nel Sud Italia ma anche in alcune aree del Centro e del Nord. In queste province, circa 23.500 docenti specializzati non sono stati chiamati dalle GPS sostegno secondaria di secondo grado (ADSS), nonostante abbiano completato il percorso di specializzazione.

Nelle province non sature, sono stati invece chiamati circa 10.000 docenti non specializzati per ricoprire incarichi su posti di sostegno nella classe di concorso ADSS, penalizzando i docenti che hanno il titolo sul sostegno.

Il bilancio attuale dimostra che il sistema soffre di un eccesso di docenti specializzati, mal distribuiti sul territorio, a fronte di un ricorso ancora eccessivo a personale non qualificato.

Prospettive future e rischi di saturazione totale
A giugno 2024, si aggiungeranno oltre 15.000 docenti specializzati alla secondaria di secondo grado (ADSS) provenienti dal IX ciclo TFA, ai quali si sommeranno gli idonei degli anni precedenti. Di conseguenza, non c’è alcuna necessità di avviare percorsi di specializzazione straordinari.

Inoltre, l’emanazione di un nuovo concorso per docenti (PNRR 2), annunciato per rispettare gli obblighi imposti dalla Commissione Europea, aggraverà una situazione già satura, senza apportare soluzioni concrete.
Molti precari di sostegno hanno già superato il concorso PNRR 1 (2023), ma non possono essere assunti perché i posti disponibili erano inferiori rispetto al numero di idonei. Questi candidati, che hanno completato tutte le prove previste, restano paradossalmente precari mentre il Ministero avvia nuovi bandi.

Le richieste del Collettivo
Alla luce di questi dati e delle criticità evidenziate, chiediamo che:

1. L’aumento dei posti di sostegno avvenga in tempi più rapidi, poiché il 2026/27 è un orizzonte temporale troppo lontano per rispondere alle urgenze attuali.

2. Si garantisca l’accesso prioritario ai posti di sostegno ai docenti specializzati, evitando il ricorso a soluzioni precarie e promuovendo una reale valorizzazione delle competenze acquisite.

3. Venga attivato un doppio canale di reclutamento, attingendo sia dalle graduatorie concorsuali che dalle GPS, per garantire una copertura efficace dei posti vacanti.

4. Non vengano indetti ulteriori concorsi, a meno che non siano strettamente necessari, per evitare che la saturazione delle GPS penalizzi ulteriormente i docenti già idonei e specializzati.


L’inclusione scolastica non può essere trattata come un tema marginale o emergenziale. È il pilastro di una scuola giusta e democratica. Solo attraverso investimenti strutturali, una pianificazione accurata e un utilizzo razionale delle risorse umane sarà possibile garantire il diritto all’istruzione per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro abilità.
Gli idonei del concorso PNRR 1, che hanno incontrato il Ministero il 15 novembre scorso, fanno sapere di aver ricevuto rassicurazioni sulla risoluzione amministrativa del loro caso. Tuttavia, attendono ancora che le promesse si traducano in fatti concreti.
Come Collettivo, monitoreremo con attenzione l’attuazione delle misure annunciate e rimaniamo a disposizione per collaborare con le istituzioni, affinché le parole del Ministro si traducano in azioni concrete e tempestive.


Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati
Insieme per un’inclusione vera e di qualità.

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