I professori precari della terza fascia delle graduatorie d’istituto gridano il proprio dissenso verso il concorso ordinario auspicando il bando di un concorso riservato non selettivo.
A loro difesa si dice: “Questi professori sono docenti che a tutti gli effetti e secondo regolare normativa, lavorano con contratto a tempo determinato nelle scuole superiori di primo e secondo grado. Tali lavoratori, però, non risultano supplenti su semplice assenza del titolare per ragioni di malattia, maternità o congedo di vario tipo, ma coprono a tutti gli effetti posti sia dell’organico di diritto che dell’organico di fatto senza sostituire alcun collega di ruolo”.
A tal riguardo nel giugno del 2018 si diceva “Immissioni in ruolo di diritto e supplenze con precedenza per i docenti con 36 mesi di servizio”.
Infatti, questo concetto era il nucleo centrale del disegno di legge proposto dal Presidente della Commissione Istruzione al Senato, Senatore Mario Pittoni, per porre un giusto argine al comma 131 della legge La Buona Scuola, approvata tre anni prima, che precluderebbe l’accesso alle supplenze a tutti quei precari che a partire dal 2019 avranno superato i tre anni anche non continuativi di servizio nella scuola. Oggi sappiamo che il concorso scuola secondaria (concorso ordinario) sarà bandito entro il 2019. Sappiamo anche che bisognerà considerare che gli attuali corsi per acquisire la specializzazione sostegno si concluderanno non prima di marzo 2020.
Quindi nelle prossime settimane si dovrà ragionare su come:
- bandire il concorso su posti effettivamente vacanti
- organizzare la procedura in modo tale da completarla in tempo per le assunzioni 2020
- prevedere la riserva per la partecipazione al concorso su posti di sostegno dei docenti impegnati nel corso di specializzazione TFA sostegno IV ciclo
- prevedere eventuali intoppi nella procedura dovuti alla difficoltà di reperimento delle commissioni che non possano usufruire degli esoneri.
Vista l’incalzante evoluzione degli accadimenti, gli insegnanti di terza fascia dovrebbero iniziare a prepararsi per poter superare il prossimo concorso ordinario. Un sacrificio sopportabile, tanto lo studio non ha mai ammazzato nessuno