I lettori ci scrivono

Docenti terza fascia, non si ferma la rabbia

Continua senza sosta la protesta dei docenti della terza fascia con servizio per la fredda sordità del governo rispetto alle istanze da loro avanzate in questi lunghi anni.

Ricordiamo che gli esponenti del governo gialloverde spesso e volentieri proclamano e conclamano sia nei talk show sia sui social la loro positiva consuetudine di prendere decisioni in maniera democratica e partecipativa, consultando la loro base elettorale ( i cittadini).

Ebbene i docenti di terza fascia stanno facendo emergere le palesi contraddizioni di un governo che, a parole, dice una cosa, nei fatti ne fa un’altra: i suddetti docenti ricordano difatti che le regole del reclutamento relative alla loro assunzione  sono state decise in maniera autocratica e dittatoriale nelle segrete stanze, senza interpellare doverosamente la categoria interessata.

Si chiedono in tanti: “Dov’è la democrazia tanto sbandierata in campagna elettorale? Dov’è l’ascolto dei cittadini di cui ci si riempie la bocca e che rendevano i vari deputati pentaleghisti fieri di definirsi populisti? Ma si sa, la campagna elettorale finisce per essere il bieco strumento di inganno, volto a carpire la fiducia e la benevolenza dei cittadini onesti.

Quegli stessi cittadini a cui si rivolgono i loro continui appelli propagandistici. I docenti di terza fascia sono stanchi, arrabbiati e indignati. Non credono più alle fandonie ventilate dal politico di turno. Se qualcuno pensa che sia arrivato il momento di porre ascolto alle loro istanze, lo faccia prima, molto prima delle elezioni europee.

La credibilità ha un valore. Molto alto, nel momento in cui molti hanno deciso di venderla  al miglior offerente.

 

Sara Mottola

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