Fa pensare quanto accaduto qualche giorno fa ad Agrigento sull’importanza di verificare le autocertificazione utili al trasferimento, soprattutto se interprovinciale.
L’Ufficio scolastico provinciale siciliano, oggi denominato ambito territoriale, solo il 17 marzo ha infatti pubblicato il decreto di revoca del trasferimento di un docente, avvenuto ad inizio anno scolastico, dopo avere appurato che lo stesso non aveva il titolo di specializzazione invece dichiarato. Con il docente che ora si ritroverà su disciplina e sovrannumerario, però nello stesso ambito territoriale dell’Isola.
“Viene da chiedersi come vengono realizzati i controlli, probabilmente solo a campione o su sollecitazione a seguito di qualche esposto”, ha commentato Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, nel corso della trasmissione “L’angolo del direttore” andata in onda su Radio Cusano Campus il 27 marzo.
“Fanno bene le associazioni, come il Comitato 8000esiliatifaseb a denunciare questi casi e a sostenere che non si tratta di situazioni sporadiche. Come ci si può trasferire con una falsa attestazione, che ha risvolti giudiziari anche penali, sapendo poi che probabilmente il tentativo passa inosservato o sotto silenzio?”, ha chiesto il direttore.
“In questo, la macchina organizzativa scolastica dovrebbe migliorarsi e non limitarsi” alla presentazione dei titoli come se fossero “un atto di fiducia. Ma occorre predisporre un sistema di valutazione di tutti i titoli presentati, a costo da verificare domanda per domanda”, ha concluso Giuliani.
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Durante la trasmissione sulla scuola del 27 marzo andata in onda su Radio Cusano, si è parlato anche di turn over e gavetta sempre più faticosi, con l’età media dei docenti che sale progressivamente, del calendario scolastico dell’anno in corso, dei docenti sempre meno considerati livello sociale e ora anche al centro di persecuzioni o atti violenti (“la figura dell’insegnante sta retrocedendo, è quasi sempre lui considerato quello che sbaglia nel rapporto con la classe, mentre fino a qualche anno fa era considerato una sorta di sancta sanctorum”).
Si è affrontato, infine, anche il tema delle modifiche al decreto legislativo della Buona Scuola riguardante della riforma del sostegno, con più ombre che luci e le “tante critiche stanno confluendo sul testo approvato dalle commissioni parlamentari”.
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