Chiunque sia stato a Parigi lo ha certamente visitato. È uno dei luoghi a più alto valore simbolico della capitale francese, dal quale si gode, tra l’altro, una delle viste più spettacolari sulla Tour Eiffel: parliamo del Trocadéro, vasta area monumentale situata sulla riva destra della Senna, nel XVI arrondissement, che si estende dal Palais de Chaillot al Pont d’Iéna.
In un apposito spazio, in una sorta di grande lastra di marmo, chiamato per volere del presidente Mitterrand nel 1985 “piazzale delle libertà e dei diritti dell’uomo”, campeggia questa frase: “il 17 ottobre 1987 dei difensori dei diritti dell’uomo e del cittadino di ogni paese si sono qui riuniti per rendere omaggio alle vittime della fame, dell’ignoranza e della violenza. Hanno affermato che la miseria non è un destino e hanno proclamato la loro solidarietà con tutti quelli che nel mondo lottano per annientarla. Laddove gli uomini sono condannati a vivere nella miseria, i diritti dell’Uomo sono violati. Unirsi per farli rispettare è un dovere sacro”. L’autore è padre Joseph Wresinski, sacerdote francese, fondatore verso la fine degli anni Cinquanta di ATD Quarto Mondo, movimento di solidarietà verso i più poveri e contro ogni forma di esclusione presente oggi in tutti i continenti.
In questo stesso spazio, nel 2004, è stata apposta una targa per ricordare i giornalisti e i fotoreporter caduti durante l’esercizio del loro dovere di informazione. Successivamente, nel 2016, un’altra targa è stata inaugurata dal presidente François Hollande, alla memoria delle vittime civili della Seconda guerra mondiale e di tutte le persone malate di mente e disabili scomparse durante il conflitto.
Del resto, secondo la volontà di Joseph Wresinski, i nomi di uomini e donne che hanno contribuito alla crescita morale dell’umanità e che per questo sono morti, devono essere periodicamente aggiunti in questo spazio sacro dedicato alla pace e ai diritti umani.
Ecco perché arriva la richiesta, pubblicata in questi giorni dal quotidiano Le Monde, di fare incidere sul marmo del Trocadéro i nomi di Samuel Paty e di Dominique Bernard, i due docenti francesi recentemente uccisi nell’esercizio delle loro funzioni da due terroristi, sedicenti musulmani. I firmatari dell’appello, tra i quali l’economista e scrittore Jacques Attali e la scrittrice premio Nobel per la letteratura Annie Ernaux, ritengono che tutto il corpo insegnante debba essere ricordato sulla lastra, gratificato da un titolo di riconoscimento e di riconoscenza per il suo lavoro di contrasto alla barbarie, alla violenza e all’ignoranza più bieca: “la lastra del sagrato delle libertà e dei diritti dell’uomo deve onorare gli insegnanti”, titola Le Monde, riprendendo una frase dell’appello.
La lettera aperta, diretta al presidente Macron, sottolinea il contributo della professione docente all’apprendimento dei concetti di libertà e di emancipazione da ogni forma di integralismo e dogmatismo becero, alla diffusione del sapere e dell’educazione civica.
È importante, continuano gli intellettuali firmatari, che il Paese riconosca simbolicamente il valore professionale degli insegnanti e il loro apporto alla coesione nazionale.
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