Basta insulti e violenze contro i docenti. Il monito arriva direttamente dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, che il 24 gennaio, a colloquio con il Quotidiano nazionale, annuncia che d’ora in poi non si potrà più “in alcun modo permettere che si possa mancare di rispetto a un docente. Gli insegnanti sono tra i principali pilastri del nostro sistema d’istruzione. Meritano fiducia. Riconoscimento sociale”.
Il responsabile del Miur ricorda che i docenti hanno un ruolo fondamentale: “è dal loro lavoro che dipende la qualità della formazione e dell’educazione dei nostri giovani”, sottolinea.
Il messaggio è anche per chi gestisce gli istituti: docenti e, naturalmente, dirigenti scolastici. Il ministro infatti, puntualizza che d’ora in poi “su bullismo e violenza la scuola deve adottare una linea dura” e “provvedimenti severi”.
Inoltre, sottolinea, nei casi di aggressione ai docenti il Miur è pronto a costituirsi parte civile. “Dietro a questi episodi di cronaca – riferendosi all’incremento di casi di bullismo a scuola – ci sono motivazioni culturali che investono la società nel suo complesso e vanno analizzate nel dettaglio per invertire la rotta”.
Il ministro punta il dito anche contro le famiglie degli alunni. “Bisogna riconoscere purtroppo – ha concluso il ministro riferendosi proprio ai genitori – che in questi anni il patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia si è incrinato”.
“Non solo, politiche disattente nei confronti dei docenti hanno contribuito a minare la dignità e l’autorevolezza di una professione importante e delicata. Non può più essere così”.
Nei giorni scorsi, sempre il ministro dell’Istruzione aveva espresso parole dure contro i comportamenti degli studenti fuori le righe durante le occupazioni.
In particolare, riferendosi all’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione Giacomo Matteotti di Pisa, dove durante l’occupazione gli studenti incappucciati hanno distrutto tutto quello che avevano portata di mano, Marco Bussetti era stato chiarissimo.
“Verso i giovani responsabili dell’occupazione“ va adottata una linea dura, ha detto il ministro.
“Sono certo che ci saranno provvedimenti severi”, ha dichiarato ancora Bussetti, invitando infine “ad interrogarsi profondamente sulle implicazioni educative di questa vicenda”.
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