Le cronache dell’ultimo periodo continuano ad essere incentrate su una frangia di insegnanti che, ormai quasi quotidianamente, si pone in pessimo modo nei confronti dei loro alunni: anche venerdì 2 febbraio, quando dalle agenzie di stampa è giunta notizia di una scuola media di Torino dove un docente di Tecnica nel rimproverare un alunno di origine cinese lo avrebbe anche insultato.
Alcuni genitori della scuola hanno riportato l’episodio alla dirigente scolastica, che ha inviato una segnalazione all’Ufficio scolastico regionale e alla magistratura: sul caso sta indagando la Procura del capoluogo piemontese, che ha aperto un fascicolo per istigazione all’odio razziale.
A metà febbraio un altro caso
La scuola è la stessa dove a metà febbraio i genitori di un altro studente hanno denunciato un insegnante di educazione fisica, dopo che il figlio undicenne ha riportato in palestra una frattura del quinto metacarpo della mano destra, con prognosi di 25 giorni: l’accusa nei confronti del prof è che sarebbe stato lui a procurare la rottura della mano con una bottiglia ghiacciata
Il docente ha respinto l’accusa, sostenendo che il ragazzo si è fatto male colpendo il muro dopo un rimprovero subito.
La “mania” degli ultimi anni
Una brevissima considerazione: viene da chiedersi cosa c’è dietro all’attuale escalation di casi di insegnanti che si scagliano in malo modo contro i loro allievi. È difficile dirlo. È probabile che si tratti di casi isolati, che fanno eco a fronte di quasi 800mila docenti che si comportano in maniera corretta.
Ma non è da escludere che il fenomeno sia anche legato ad una “mania” che negli ultimi anni ha colpito le famiglie italiane: quella della denuncia-facile, anche quando non ve ne sono i presupposti. A far propendere per questa ipotesi è anche l’alto numero di caso di docenti che dopo avere subito un processo, vengono spesso assolti.