E’ ormai diffusa la prassi di offrire agli allievi l’opportunità di partecipare alle attività extracurricolari che le istituzioni scolastiche progettano per integrare le normali attività didattiche legate alle diverse discipline di studio o semplicemente per ampliare l’offerta formativa.
I progetti di arricchimento dell’offerta formativa sono previsti dalla normativa che attribuisce l’autonomia scolastica alle scuole; in particolare il D.P.R. n. 275/99, poi modificato ed integrato dalla Legge 107/2015, che ha reso il Piano dell’Offerta Formativa (POF) triennale, impegna i collegi dei docenti a progettare anche la parte relativa alle attività extracurricolari.
A differenza di quanto si possa pensare, le attività integrative sono una risorsa che integra il normale curricolo di scuola. Si deve, quindi, distinguere tra attività “curricolare” che, in base all’ordinamento, prevede uno o più modelli orario, e l’insegnamento delle diverse discipline, e l’extra ovvero tutto ciò che viene svolto in orario diverso da quello antimeridiano, di solito nel pomeriggio e, comunque, in orario eccedente quello d’obbligo.
Le scuole propongono insegnamenti aggiuntivi come ad esempio:
– lingua inglese o altre lingue straniere, in genere per il conseguimento di una certificazione;
– attività laboratoriali riferite ai diversi ambiti disciplinari;
– attività educative legate all’esercizio della cittadinanza attiva;
– attività motorie e sportive;
– attività di recupero delle abilità di base o trasversali riferite, per esempio, all’acquisizione di un metodo di studio.
E’ evidente che gli interventi extracurricolari devono essere coerenti con le finalità previste nel PTOF, quindi con le “Indicazioni Nazionali”, e rispondenti ai bisogni formativi degli allievi, in riferimento al contesto sociale nel quale opera l’istituzione scolastica.
In una logica di “certificazione”, la normativa scolastica prevede che tutti gli apprendimenti, compresi quelli cosiddetti “non formali” e “informali”, devono essere presi in carico dal consiglio al fine di effettuare una valutazione formativa completa. La certificazione delle competenze per il I ciclo, per le allieve e gli allievi della quinta classe primaria e per le studentesse e gli studenti che conseguono il diploma, deve essere compilata dai docenti in seduta collegiale durante lo scrutinio finale.
Lo strumento che permette di comunicare la partecipazione degli alunni alle attività extracurricolari e la qualità di quanto da loro appreso, è la “relazione” che il docente conduttore dell’attività compila e trasmette al consiglio che potrà, quindi, prendere in considerazione gli elementi ritenuti maggiormente significativi ai fini della valutazione.
Si fornisce un modello di relazione, da adattare e integrare, per documentare la specifica attività svolta. Tecnicamente la relazione è un testo espositivo-informativo, in quanto fornisce ai docenti informazioni sull’esperienza svolta in modo ordinato, chiaro e quanto più completo possibile.