Ormai i segnali ci sono tutti e vanno in un’unica direzione: con la prossima legge di bilancio le risorse per la scuola saranno poche, pochissime.
Anzi, bisognerà ringraziare se la revisione della spesa di cui il presidente Giuseppe Conte ha parlato nelle ultime ore non toccherà il Ministero dell’Istruzione.
D’altronde sempre nelle ultime ore il ministro Bussetti ha anche detto che bisogna stare tranquilli perchè il calo demografico non avrà conseguenze sugli organici e quindi sulla spesa.
Il problema che si sta presentando è che per bloccare l’aumento dell’Iva a partire dal 1° gennaio 2020 occorrono 23 miliardi e per recuperarli non basterà “raschiare il fondo del barile”: infatti Conte ha comunicato che quanto prima verrà dato avvio ad una nuova spending review; operazione che potrebbe toccare anche la scuola.
All’ultimo momento, quasi certamente nell’imminenza del voto europeo, potrebbe però essere annunciato un piccolo miracolo: la revisione della spesa non toccherà la scuola.
Si tratta di capire se a docenti e Ata basterà questo per continuare a sostenere il Governo gialloverde.
Ecco il punto del vicedirettore Reginaldo Palermo
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