Riceviamo e pubblichiamo la lettera del padre di una ragazzina di 11 anni inorridito di fronte ad un video postato su TikTok da una compagna di classe della figlia, quindi sua coetanea, che la vede mostrarsi al pubblico in atteggiamenti provocanti ed espliciti. L’uomo si chiede: come mai questa ragazzina ha accesso ai social senza un controllo da parte dei genitori? Forse questi ultimi hanno paura di dirle ‘no’ e la lasciano fare? Non sarebbe meglio educare ad un corretto uso dei social media e vigilare sui contenuti che vengono postati dai preadolescenti?
Sono il padre di una ragazzina di 11 anni che frequenta la 2ª media. Mia figlia non possiede un telefono cellulare, ma usa i due dispositivi di noi genitori. Questa tecnica di condivisione degli strumenti ha dato finora ottimi risultati, perché i cellulari vengono usati da nostra figlia in modo responsabile e non ci sono segreti da nascondere da ambo le parti. Noi genitori siamo quindi inseriti anche nella chat degli studenti (leggiamo tutto, ma evitiamo di partecipare nel modo più assoluto).
Vediamo anche gli “stati” dei singoli adolescenti e spesso discutiamo a tre in famiglia quando vediamo pubblicati video o immagini che meritano di essere prese ad esempio per una lezione di educazione o comportamento.
In questi giorni, una compagna di classe dodicenne di mia figlia, solita a pubblicare video anche su TikTok, ha pubblicato sullo “stato” un filmato da cui ho estratto il fotogramma allegato. Lo stesso filmato è stato pubblicato anche sulla nota piattaforma social, come si può chiaramente vedere. L’immagine è stata alterata per evitare di riconoscere in nickname e anche l’interno dell’abitazione.
Ovviamente ne abbiamo discusso in famiglia e nostra figlia ha compreso perfettamente (anche per via dei recenti fatti di violenza sulle donne di Caivano e Palermo) quanto sia sbagliato sbottonarsi i pantaloni e ammiccare ad una platea di sconosciuti follower sulle note rap di Lala di Mike Towers (vedere testo sul web…)
Fin dalla scuola materna abbiamo capito, come genitori, l’importanza della famiglia per un corretto sviluppo del bambino e sappiamo perfettamente che il periodo pre-adolescenziale richiede molta attenzione da parte degli adulti. Nel caso in questione, purtroppo anticipato da altri “trailer” simili pubblicati nelle settimane precedenti, abbiamo constatato l’assenza di una guida famigliare, soprattutto femminile. Eppure si tratta di una normale famiglia italiana, genitori, nonni e fratellini…
Il pensiero corre alle parole di Crepet: “Genitori servi dei propri figli, non hanno voglia di contrastarli…”.
Lettera firmata
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