Le scuole italiane all’estero sono scuole pubbliche italiane su territorio straniero. Secondo l’ultimo report ufficiale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, MAECI, del 2017/18, sono: 8 istituti statali omnicomprensivi con sede ad Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid, Parigi e Zurigo; 43 scuole italiane paritarie, la maggior parte delle quali è costituita da istituti omnicomprensivi, presenti in tutte le aree geografiche nel mondo: Europa, Africa-subsahariana, Mediterraneo e Medio Oriente, Americhe, Asia e Oceania; 7 sezioni italiane presso scuole europee: 3 a Bruxelles ed 1 a Lussemburgo, Francoforte, Monaco di Baviera e Varese; 79 sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali, di cui 63 in Unione Europea, 13 in Paesi non UE, 1 nelle Americhe e 2 in Asia e Oceania; 2 scuole non paritarie con sedi a Smirne e Basilea.
Di recente da questo elenco è scomparso l’omnicomprensivo di Asmara chiuso a partire dal 2021, dopo una lunga ed estenuante battaglia per tenere aperta un’istituzione che vantava ben 118 anni di vita.
La rete delle scuole italiane all’estero è una risorsa per la promozione della lingua e cultura italiana, per il mantenimento dell’identità culturale dei figli degli italiani all’estero e dei cittadini di origine italiana. Sono anche strumento di diffusione di idee, progetti, iniziative, in raccordo con Ambasciate e Consolati e con le priorità della politica estera italiana.
Queste istituzioni sono nate spesso come risposta ai flussi migratori degli italiani all’estero, in tutti i continenti. Caso emblematico è quello di Belo Horizonte, in Brasile, dove negli anni 70 l’allora FIAT impiantò uno stabilimento di produzione, che vide l’arrivo nella cittadina di numerosi nuclei familiari, ai quali l’azienda torinese, per incentivare la mobilità, assicurava anche l’istruzione della prole, creando così una scuola che avesse il compito sia di conservare la lingua e la cultura italiane, sia consentire ai giovani iscritti di poter conseguire un titolo di studio valido sia in Italia che in Brasile.
Le scuole italiane all’estero, inoltre, partecipano alla vita culturale dei luoghi dove si trovano, con azioni che attraggono non solo gli italiani presenti sul territorio, ma diventano punti di riferimento per la società locale.
Alle scuole italiane all’estero si aggiungono varie iniziative per la lingua e la cultura italiana all’estero, ex art. 10 del D. Lgs. 64/2017, ed i lettorati d’italiano presso le Università straniere.
Il percorso che consente di andare ad insegnare in una di queste scuole è legato a bandi periodici per reclutare docenti e personale ATA. Per saperne di più si può visitare il sito specifico del MAECI https://www.esteri.it/it/diplomazia-culturale-e-diplomazia-scientifica/cultura/sistema-della-formazione-italiana-nel-mondo/personalescolastico/.
Esiste anche la possibilità – sospesa durante la pandemia – di concorrere al ruolo di commissari per l’Esame di Stato nelle scuole secondarie di secondo grado collocate all’estero.
Dal 2 maggio fino al 14 sarà possibile candidarsi, seguendo tutte le procedure che sarà possibile consultare al sito Il Ministero degli esteri https://commissariitalia.esteri.it/ , previo possesso dei titoli richiesti. Ricordiamo che esiste un numero cospicuo di scuole nell’emisfero boreale, dove gli Esami di Stato si svolgono parallelamente a quelli in Italia (giugno – luglio), mentre negli istituti dell’emisfero australe si svolgono tra fine ottobre e novembre.
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