Oltre il 70% dei docenti ha aderito allo sciopero di ieri. Centinaia di migliaia di loro sono scesi in piazza per manifestare contro il DdL Renzi-Giannini. Moltissime le scuole rimaste chiuse. Ora fate finta di essere nella scuola del futuro e rispondete senza alcun aiuto, prego: può il Governo continuare a chiamare questo dissenso “una minoranza chiassosa”?
A) Sì
B) No
Come utilizzeranno i sindacati confederali – dopo aver rinunciato ad un’unica piazza a Roma – il successo di questo sciopero?
A) Sosterranno con forza la richiesta di assunzione “senza condizioni” per decreto e il ritiro del DdL
B) Accetteranno qualche piccolo emendamento (tipo “individuare” invece di “scegliere”) in cambio dell’invito a sedersi al tavolo del potere.
Il popolo della scuola cosa farà?
A) Si accontenterà di delegare il proprio destino.
B) Continuerà a rivendicare il proprio diritto all’istruzione e all’assunzione.
Le soluzioni si paleseranno nei prossimi giorni, ma è innegabile che gran parte degli eventi futuri dipenderà dalla nostra determinazione. Dalla volontà di non dare in mano a nessuno il nostro futuro. Dal desiderio di continuare a mostrare il reale volto della riforma. Le pentole, insomma, non devono smettere di suonare.