Una insegnante in classe
Il malfunzionamento della piattaforma informatica che i docenti precari devono utilizzare per inserirsi nella Graduatorie provinciali delle supplenze è il caso del giorno e sta mettendo in fibrillazione segreterie sindacali e uffici del Ministero.
Già abbiamo parlato delle sedi sindacali “prese d’assalto” dagli aspiranti supplenti che chiedono aiuto per la compilazione della domanda, così come abbiamo anche parlato delle reazioni sindacali (si veda in particolare la nostra intervista Francesco Sinopoli, segretario nazionale di Flc-Cgil).
Nel telegramma che i sindacati hanno inviato in giornata alla Ministra c’è un passaggio che potrebbe alimentare ulteriori tensioni; si tratta del punto in cui si dice che il malfunzionamento del sistema informatico potrebbe configurare persino una vera e propria interruzione di pubblico servizio.
Tanto che nei sociali c’è già qualcuno che sostiene che – se è così – farebbero bene i sindacati a presentare una denuncia.
Maddalena Gissi, sulla sua pagina FB, però cerca subito di smorzare i toni affermando che in realtà si tratta, eventualmente, di lesione di diritti individuali; come dire: se qualcuno ritiene che il malfunzionamento leda un suo diritto può benissimo rivolgersi alla autorità giudiziaria.
Il problema per la verità è complesso perché la piattaforma informatica in questione non è gestita direttamente dagli uffici di Viale Trastevere e quindi le responsabilità – anche di carattere penale e civile – non sono da addebitare in toto al Ministero.
Certo è che ai docenti precari che in queste ore stanno cercando di presentare la domanda di supplenza tutti questi “distinguo” di carattere procedurale interessano decisamente poco e quindi – legittimamente – chiedono che la Ministra affronti al più presto la questione.
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