Lo fa rilevare Il Corriere della Sera che, sulla base di una lettera firmata da 276 aspiranti, denuncia che «la macchina organizzativa di questo test non è stata degna del compito affidatole».
Secondo la denuncia degli abilitandi, in diverse delle 117 sedi che hanno ospitato i test i candidati avrebbero raggiunto in massa punteggi «sproporzionati» rispetto ai livelli registrati nelle medie nazionali. L’ipotesi è che le prove abbiano lasciato ampio spazio a copiature e confronti fra candidati alla ricerca della risposta giusta, come emerge chiaramente dalle proposte per il prossimo concorso.
Da qui la proposta di diminuire il numero di sedi, mettere i candidati a una distanza minima l’uno dall’altro, disporli in ordine casuale e «mai a discrezione dei singoli» e motivare i verificatori, assicurando che in ogni sede ci sia almeno un controllore ogni 20 candidati
Altro suggerimento riguarda i test. Se, scrivo i firmatari, i test sono stati così semplici, come si evince da tanti esempi riportati, sarebbe il caso di “rivedere drasticamente la struttura dei test, limitandoli a due giorni invece dei quattro previsti oggi e dedicando il primo giorno al test generalista uguale per tutti e il secondo giorno ai test di specialità. Per farlo, si chiede anche di ridurre i tempi aumentando le domande (la proposta per il test generalista indica 100 quesiti in 115 minuti) anche per limitare il «rapporto assolutamente sproporzionato tra il tempo concesso e quello effettivamente richiesto per lo svolgimento dei test”
L’impostazione costruttiva della lettera non porta ovviamente gli autori a negare il rischio di ricorsi, motivati dal fatto che «in molti ci riteniamo danneggiati non solo economicamente ma anche e soprattutto moralmente, e ognuno di noi deciderà se e in quali sedi far valere le proprie ragioni contro questo sistema».
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