Venerdì 12 ottobre scatta la prima mobilitazione studentesca nazionale contro Cinque Stelle e Lega al governo: “Serve una scossa!” lo slogan scelto per l’iniziativa, con hashtag #agitiamoci, organizzata dalla Rete della Conoscenza (un network nazionale cui aderiscono l’Unione degli Studenti e Link – Coordinamento Universitario).
Da tutta Italia migliaia di studenti medi, delle superiori e gruppi universitari scenderanno in piazza per protestare contro l’esecutivo e chiedere un “vero cambiamento”, appunto una “scossa”, nel settore istruzione: “Scendiamo in piazza in tutta Italia perché vogliamo smascherare i bluff dei Ministri che parlano di sicurezza e innovazione per le nostre scuole ignorando le vere condizioni delle studentesse e degli studenti. La scuola pubblica fa acqua da tutte le parti. Bloccheremo le città e agiteremo il paese: Salvini e Di Maio state attenti, il 12 ribalteremo il vostro governo del cambiamento”, avverte la Rete.
La protesta contro il governo è un appuntamento fisso ormai e non c’è inizio d’autunno senza manifestazioni, seguite magari da occupazioni o autogestioni degli istituti.
Quella di domani era stata già annunciata il 10 settembre, quando le scuole ancora non avevano riaperto.
Le rivendicazioni degli studenti sono chiare: “Ancora troppi silenzi e nessuna risposta sui disastri della legge 107, dalla riforma dell’Esame di stato all’alternanza scuola-lavoro; non esiste un piano reale di finanziamento sull’edilizia scolastica: ancora nel 2018 ci crollano i soffitti in testa, pretendiamo la messa in sicurezza degli edifici, spazi aperti e di qualità; non esiste la garanzia del diritto allo studio: la dispersione scolastica è un cancro del nostro Paese e troppi studenti e studentesse sono costretti ad abbandonare il loro percorso: pretendiamo un reddito di formazione per tutti che abbatta le disuguaglianze e che ci garantisca di vivere le nostre scuole e la nostra città senza che siano le barriere economiche e sociali a decidere sul nostro futuro e sulle nostre aspettative; non esiste alcun tipo di tutela nei percorsi di alternanza scuola-lavoro che troppo spesso si sono rivelati dannosi, costosi, non formativi e utili solo a farci lavorare gratuitamente magari da enti privati che distruggono le nostre città: pretendiamo un Codice Etico che ci tuteli e che garantisca i nostri diritti e che proibisca alle aziende e agli Enti Privati collusi con la mafia o colpevoli di disastri ambientali di lucrare sulla nostra formazione”.
Circa trenta le città coinvolte da cortei e manifestazioni: a Torino è previsto un corteo da Piazza Arbarello dalle 9; a Milano corteo dalle 9 da Piazza Garibaldi; a Pisa corteo dalle 9 da Piazza Guerrazzi; a Roma corteo dalle 8 dalla Piramide Cestia (Piazzale Ostiense); a Napoli mobilitazione dalle 9 a Piazza Garibaldi; a Bari corteo da Piazza Umberto dalle 9; a Cosenza da Piazza Loreto dalle 9. Ma mobilitazioni, flash-mob e momenti di proteste sono previsti anche a Catania, Lecce, Caserta, Campobasso, L’Aquila, Bergamo e Monza.
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