Pare proprio che il Miur sia intenzionato a rompere ogni indugio e mettere in atto il sistema nazionale di valutazione basato sulle ormai famose “tre gambe” o su tre carte o su tre teste, come da varie parti è stato nominato e che sono: Invalsi, Indire, corpo ispettivo.
Da quanto ci risulta, e per quanto confermano le notizie di agenzia, domani al consiglio dei ministri, oltre alle immissioni in ruolo di docenti e dirigenti, nell’ordine del giorno è pure prevista la discussione attorno al “regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione” .
L’intenzione del ministro Profumo, ma soprattutto quella del Governo, è di allineare il nostro sistema scolastico con i paesi europei che dispongono ampiamente di sistemi di valutazione esterna condivisi e universalmente accettati.
Fra l’altro, ricordiamo, che già il governo Belusconi si impegnò, attraverso la famosa lettera all’Ue, di implementare al più presto anche nel nostro paese un sistema che “misurasse” il valore di scuole e docenti, visto che mancavano, e mancano ancora, strumenti idonei, soprattutto esterni, a verificare il funzionamento della nostra istruzione pubblica.
E ricordiamo pure che Gelmini tentò, ai primi tempi del suo insediamento e quando era lontana lo sgombero del suo governo, una sperimentazione per valutare e conseguentemente premiare scuole e docenti migliori, ma i cui esiti, dopo i rifiuti a catena di molte istituzioni scolastiche, sono passati per lo più sotto silenzio.
Domani dunque al consiglio dei ministri si dovrebbe parlare e decidere cosa fare e come avviare il “regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione”.
Il provvedimento dovrebbe fra l’altro ampliare sia il ruolo dell’Invalsi, cui è affidato il compito di valutare il rendimento dei ragazzi, ma attraverso cui si arriva agli insegnanti e alle scuole, e sia pure quello dell’Indire, mentre una funzione complementare ma diversa aspetterebbe al pool degli ispettori, i famosi dirigenti tecnici del cui concorso sappiamo solo che è in fase di espletamento, almeno nella fase di correzione degli elaborati.
Si dovrebbe trattare, per ora, solo dell’esame preliminare del provvedimento che è poi uno schema di decreto del presidente della Repubblica recante appunto il regolamento sul “Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.”
L’intenzione è appunto quella di rendere strutturale e pienamente operativo il sistema di valutazione degli istituti elaborato dall’Invalsi in circa 5 anni di ricerca e pure di contestazioni da parte di quasi tutti gli operatori della scuola, compresi studenti e gruppi di insegnanti.
Finora l’attività dell’Invalsi, come è noto, è stata solo sperimentale, ma con la possibile approvazione in maniera definitiva del provvedimento le cose si potrebbero pure complicare, sui versanti degli scioperi e delle contestazioni, benché risulta oggettivamente sempre più difficile non prendere in considerazione un metodo serio ed efficiente per capire qualcosa in più delle nostre scuole in termini di offerta formativa e capacità di elaborazione didattica e culturale.
Dalle parti del Miur infatti si puntano i piedi allorchè arrivano critiche da parte sindacale e si risponde con l’unico argomento possibile: bisogna adeguarsi agli standard internazionali, come chiede l’Ocse.
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