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Domani manifestazione al Miur di 17mila nuovi docenti: idonei alla professione, ma non possono insegnare

Nelle discipline senza più candidati l’amministrazione vuole assumere i vincitori dei vecchi concorsi a cattedre, che in molti casi svolgono ormai altri lavori e non sono più interessati all’insegnamento: mentre dell’ultimo ‘concorsone’, bandito nel 2012, solo una parte degli idonei verrà immesso in ruolo.

Anief-Confedir condivide le ragioni della protesta e ricorda che l’11 marzo potrebbe essere il Consiglio di Stato a dirimere l’ennesimo pasticcio prodotto dalle stanze di Viale Trastevere.
Come si fa a vincere un concorso, superando i test preselettivi, le prove scritte, il colloquio finale, e poi non essere nemmeno inseriti nelle graduatorie di merito? È quello che si chiedono gli oltre 17mila partecipanti al concorso a cattedre, bandito dell’ex Ministro Francesco Profumo attraverso il D.D.G. n. 82 del 24 settembre 2012, che pur risultando idonei alla professione dell’insegnamento sono rimasti esclusi delle liste dei nominativi a scorrimento da cui il Miur attinge per le immissioni in ruolo. Nelle discipline senza più candidati continueranno così incredibilmente ad essere assunti i vincitori dei vecchi ‘concorsoni’, che in molti casi svolgono ormai altri lavori e non sono più interessati all’insegnamento.
Domani questi docenti contesteranno questa illogica scelta dell’amministrazione scolastica con una manifestazione nazionale che si terrà davanti al Ministero dell’Istruzione: dalle ore 11 e fino alle 17 ricorderanno ai tecnici di Viale Trastevere che se si vuole veramente puntare sulla meritocrazia non si possono lasciare al loro destino migliaia di persone che hanno dimostrato, superando un pubblico concorso, di essere almeno presi in considerazione per l’insegnamento nella scuola pubblica italiana.
A tal proposito va ricordato che in base all’art. 6 della Legge 124 del 3 maggio 1999, che ha modificato il decreto legislativo n. 297, del 16 aprile 1994, il cosiddetto “testo unico” della scuola, i partecipanti ai concorsi a cattedra collocati nelle graduatorie di merito, anche se in posizione successiva al numero di posti messi a bando, devono essere utilizzati per il 50% delle assunzioni. Non va meglio per l’altro 50%, riservato alle GaE, che ad aprile verranno aggiornate: anche in questo caso l’amministrazione ha immotivatamente lasciato fuori gli abilitati tramite Tfa e, prossimamente, i 70mila tramite Pas, oltre che gli stessi idonei al concorso.
La verità è che il Miur continua a non voler adottare la corretta interpretazione delle norme sul reclutamento. Producendo così altri pasticci. Come già accaduto alcune settimane fa, quando ha ratificato le 4.447 assunzioni di insegnanti di sostegno penalizzando proprio i vincitori del concorso cattedra: nella scelta dei docenti da immettere in ruolo, con decorrenza giuridica 1° settembre 2013, l’amministrazione ha infatti ‘riesumato’ i vincitori delle vecchie graduatorie. Dimenticando, anche in questo caso, i vincitori dell’ultimo concorso a cattedra.
Per questi motivi, Anief condivide quindi le ragioni della protesta del 28 febbraio. E attende con speranza l’esito della sentenza del Consiglio di Stato che il prossimo 11 marzo si esprimerà proprio sulla loro sorte, dopo che alcuni Tar sulla linea imposta dal Miur, per la gestione dei vincitori dell’ultimo ‘concorsone’, hanno sollevato problemi di giurisdizione.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir “fa bene il neo Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, a valorizzare la formazione iniziale puntando sui tirocini formativi nell’ottica di ‘un ringiovanimento del personale docente’, ma allora non si comprende perché non si cominci attraverso l’assunzione dei 17mila docenti idonei all’insegnamento vincitori di concorso. Come anche dei 13mila abilitati tramite Tfa ordinario. Che senso ha lasciare ai margini 30mila docenti meritevoli, le cui conoscenze e competenze sono state accertate da commissioni statali? È davvero illogico e irrazionale – conclude il sindacalista Anief-Confedir – selezionarli e poi lasciarli a casa”.

 

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