Domani 30 marzo 470mila studenti di infanzia, primaria e secondaria di primo grado a Roma e nel Lazio faranno ritorno nelle loro classi dopo settimane di didattica a distanza.
Poi, dopo le festività pasquali, ritorneranno anche i ragazzi delle superiori nella percentuale del 50% in classe e il 50% a distanza e ingressi scagionati alle 8.00 e alle 10.00, in quanto il Lazio è passato dal rosso all’arancione.
In quali condizioni i ragazzi ritroveranno le scuole in termini di sicurezza?
Nella stesse condizioni in cui le hanno lasciate, senza modifiche per quanto riguardo le mascherine, i bambini delle scuole dell’infanzia non ne indosseranno, lo stesso distanziamento di un metro tra le rime buccali, la stessa modalità di ricambio d’aria con apertura di porte e finestre.
Fortunatamente si potrà contare su condizioni climatiche decisamente primaverili in quanto la Tramontana ha lasciato il posto a Zefiro come nel famoso quadro di Botticelli degli Uffizi.
Ovviamente molte sono le remore per questa apertura, la paura è che si possa ritornare nella stessa condizione di qualche settimana fa e vanificare i sacrifici fin qui fatti.
Proprio in questi giorni che precedono questo rientro lampo nelle scuole laziali, un’indagine delle USCAR (Unità Speciali dei Tamponi nel Lazio costituite da 27 medici “sentinella”) ha dimostrato che le nuove varianti nel Lazio hanno una maggiore carica virale, se fino a novembre la carica virale era in media a livello 40 ora è poco sotto ai 100 ma ci sono anche pazienti oltre quota 120.
Quindi, è probabile che nel Lazio e poi nel resto delle regioni la riapertura presenterà il suo conto sull’andamento della pandemia.
Da almeno un mese la variante inglese è prevalente in Italia, se a inizio marzo la variante inglese aveva una diffusione del 54%, a fine marzo siamo tra il 70% e l’80% dei positivi.
Sarà bene ricordare che la variante inglese contagia molto più i minori sia pur in modo asintomatico, ma questo rende più insidiosa l’apertura delle scuole.
Dopo le festività pasquali a partire dal 7 aprile secondo quanto annunciato dal Premier Mario Draghi in conferenza stampa la scorsa settimana, gli studenti ritorneranno a scuola nella zone rosse e arancioni secondi i limiti previsti in queste zone, e gli studenti in DAD non saranno i circa 7 milioni di oggi, ma resteranno solo 3,2 milioni, sono gli studenti di seconda e terza media e di scuola superiore nelle zone rosse.
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